Di tanto in tanto capita al nostro tavolo un personaggio che noi chiameremo qui di seguito soggetto x (come soggetto x non intendiamo un personaggio in particolare, ma tutta una categoria). Mediamente noi abbiamo un po’ paura degli estranei, ci stanno sempre un po’ antipatici, ma non sappiamo spiegare il perché. Forse perché molta gente è antipatica, o forse, probabilmente , perché siamo antipatici noi. Comunque quando soggetto x si siede al tavolo con noi di solito lo lasciamo parlare, così per inquadrarlo, per studiarlo, per capire con chi abbiamo o avremo a che fare. Ci si potrebbe chiedere qual è il nostro metodo di giudizio, ovvero in base a cosa stabiliamo se una persona può o non può sedersi con noi. In base a cosa ci sta sul cazzo, per farla breve e papale papale . Non facciamo nessuna distinzione politica, sebbene non crediamo che un berlusconiano o leghista proverebbe a sedersi al nostro tavolo, e comunque non ci è mai successo, ma sono abbastanza sicura che lasceremo parlare anche lui. Non discriminiamo i più anziani, anzi c’è sempre da imparare, e neanche i più giovani, anche se è vero che se noi ci sediamo beviamo e se beviamo non smettiamo, quindi dipende da quanto è giovane il nostro giovane in questione . Non ci interessa neanche l’abbigliamento, né se ha una croce al collo né se è un sodomita o un ricco borghese (anche se, come il berlusconiano, dubito si abbasserebbe a simile spveco di enevgie). Le uniche due cose che notiamo e con cui il nostro giudizio prende carta e penna per poter scrivere sono : 1- cosa ordina da bere. Va da se che essendo degli ubriaconi ed essendo consapevoli di esserlo se un nuovo potenziale amico si ordina un succo di frutta o un cochino ci mette terribilmente a disagio e finiremo per odiarlo. Stesso discorso vale per un ipotetico appuntamento galante con l’altro sesso; Tu sei lì che brami una bella dose di coraggio liquido per colmare la mancanza di quello di cuore e stai quasi per ordinare un campari-gin o una bella pinta di doppio malto o un whisky quando la voce del suddetto accompagnatore irrompe chiedendo “una chiara piccola” e tutte le aspettative della serata, tutti i sogni erotici che avevi fatto su di lui\lei crollano vertiginosamente. La cosa positiva è che almeno lo sai fin da subito. 2- potrei definire questo secondo punto come CHARME ma sarebbe troppo impegnativo. Diciamo che ci piace chi mette sul tavolo argomenti interessanti, ma non della serie “hai visto che è successo a bradangelina?” più del tipo “se potessi scegliere se mangiare per il resto della tua vita prosciutto o speck cosa sceglieresti?” o anche “ se potessi passare una notte ed una sola con uno di questi tre chi sceglieresti?”. Cazzate insomma, o cmq cose originali. Possiamo anche buttarci se siamo in vena sul classico “cosa ne pensi della democrazia?” ma diventerebbe un parlarsi sopra che è sempre detestante. Insomma diciamo che una volta che abbiamo assodato che non beve la chiara piccola, il soggetto x non deve MAI E DICO MAI uscirsene tipo “cmq gli attori come nino Manfredi non esistono più” o anche “gli inverni erano più freddi quand’eravamo giovani” o peggio “se c’è una cosa che detesto nelle persone è la falsità”. No no no! Bla bla bla! E come disse Robert de Niro a Kevin costner, o meglio come disse Al Capone ad un poco originale e molto 1000esimo cowboy new generation di ispettore che gli rompeva i coglioni “sei solo chiacchiere e distintivo”. Perché vi chiederete voi diffidare delle persone che usano luoghi comuni? Domanda lecita, perché si potrebbe pensare, vabbè ma magari uno è nervoso, non sa che dire o non gli vengono argomentazioni sul momento. Bene, allora dico (come mi disse la mia professoressa, E FACCIO NOMI, miele, tiè pure minuscolo bene te stà) “MEGLIO NON PARLARE E SEMBRARE STUPIDI CHE FARLO E LEVARE OGNI DUBBIO”. I luoghi comuni sono la morte della società , sono il declino della sapienza e la noia. Avete mai fatto caso alle espressioni che vengono in faccia a chi sente luoghi comuni? Al massimo si può rispondere “èvero!” o fare espressioni assecondanti, ma per il resto nessuno ama i luoghi comuni nessuno li vuol sentire. Morale della favola, diffidate di chi parla così non perché siano stronzi o cosa, ma perché prima o poi vi faranno sentire ancora più a disagio di quando già vi sentite. Non assecondate il disagio. Cacciatelo.
p.s. ovviamente quando i luoghi comuni sono usati dagli anziani vengono di solito anche accompagnati a una storiella, di solito a sfondo morale. In quel caso i luoghi comuni sono giusti e leciti 1-perché i luoghi comuni gli hanno inventati loro, quindi non ci possiamo fare niente hanno i diritti 2-perché cercando di dispensare saggezza, quindi di per se non è mai un male ascoltare consigli o storie di vita altrui, soprattutto se quella persona ha obbiettivamente più esperienza di te.
Dopo queste cazzate sparate a zero vorrei scusarmi a prescindere con chi ordina una chiara piccola o chi spesso dice “non c’è più la stagione felpetta”, che poi altro non è che la modernizzazione di non ci sono più le mezze stagioni. D’altronde uno dei luoghi comuni più veritieri è proprio questo: i ragazzi d’oggi sono cattivi, non hanno più rispetto e bevono troppo.
TOUCHè