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mercoledì 29 maggio 2013

uno di quelli

Lui è uno di quelli mette in tensione il bicipite quando gli passi affianco andando in fila al cesso e per caso gli sfiori il braccio.
lui è uno di quelli che dice che i fumetti sono da sfigati ma poi sul divano, svogliato, sfoglia Gioia, o peggio ancora andando dal parrucchiere parla della nuova tresca di tal de tali o si guarda i video di Sara Tommasi.
lui è uno di quelli che quando gli parli del futuro si guarda intorno chiedendosi chi sarà la prossima. E tu ti senti poco interessante. Perché le fighe girano ma bevono peggio di te.
lui è uno di quelli che dice che la vita ottocentesca da bhoemienne (che non so come si scrive) è bella ma poi se ne sta lì a bersi un negroni in 7 ore di appuntamento.
lui è uno di quelli che ha imparato a fare la canzone del sole a 25 anni perché con la chitarra pare che si rimorchia in spiaggia intorno al falò. Che poi nessuno gli ha detto che la canzone del sole ha rotto il cazzo. Aveva rotto il cazzo pure a Battisti. 
lui è uno di quelli che spende soldi per comprarsi mutande che abbiano una scritta visibile, compatibile ai suoi pantaloni calati, facendola sembrare casuale.
lui è uno di quelli che guardi in faccia e continui a guardarlo sperando che prima o poi sorriderà. Dai che sorride. Dai che sorride. Dai cazzo.
lui è uno di quelli che quando tu ridi ti fa sentire stupida perché ridi troppo, il che probabilmente è vero, ma cazzo, non farmelo pesare.
lui è uno di quelli che la Roma è tutto. Oh ma vogliamo parlare della tessera? No! Ah sei una di quelle che non ha passione sportive?Il conto grazie!
lui è uno di quelli che è talmente abituato a parlare del tempo che quando gli parli di una scarpetta che hai visto a via del corso non je pare vero e pensa che sei perfetta.
lui è uno di quelli che , maledizione, a via del corso ci va davvero.
lui è uno di quelli che non ti paga da bere perché sei una donna emancipata e che i vizi se li deve pagare, ma che cazzo ti pare che hai speso 40 euro ieri sera e non sai come.
lui è uno di quelli che si fa comprare i calzini da mamma. Perché lei sa meglio di me cosa piace al mio piede, e come lo sa lei… e quando lo prendi per il culo per la battuta ci rimane male della serie “non dire nulla contro mia madre”.
lui è uno di quelli che si sveglia a va a correre, sentendosi magari gli Oasis e ti prende in giro perché parlandone denigri gli oasis. Che per carità, cerchi di spiegargli, però esiste altro. E lui dice no, per me gli oasis sono perfetti. E tu senti in difetto, perché, ognuno ha le sue, però le tue non vanno bene. Gli oasis cazzo, vorresti dire, ma non lo dici. Oltre al fatto che sei andato a correre quando io ancora dovevo mettermi gli occhiali da sole, hai anche ascoltato gli oasis, ed è paradossale sentirsi in difetto per questo.
lui è uno di quelli ce dice che gli 883 fanno cacare. Ma quanto ti prendi sul serio? Gli chiedi. E lui risponde cose tipo: ma no, io faccio il falegname. E tu gli dici: appunto, quanto è bello segare con tieni il tempo? E lui non capisce. Quindi sorseggi un altro po’ e poi inizia a parlare, che so, del nuovo film di sorrentino, che lui non ha visto. Altro momento di silenzio. Ma va bene così. te sei perso poco. Ah ma sei una di quelle snob che snobbano i film italiani (che già come domanda ne porrebbe altre) e tu gli dici : no, che bevi? E lui dice, niente. Il conto.
lui è uno di quelli che fa le scuregge al bagno perché giustamente si vergogna di farle davanti a te, ma poi tornando al tavolo ti dice di averle fatte, il che ti farebbe pensare ad una persona sincera. Invece è solo un cojone che scureggia. Il che rende te una che fa scureggiare gli uomini. Ognuno ha le sue.
lui è uno di quelli che pure se uscite insieme ti dice cose “non voglio una storia seria” che tu non hai chiesto. E quando, al contrario di tutte le altre donne gli dici “ma che ego hai?” lui ti risponde “non fare la stronza” ti verrebbe da strappargli i capezzoli con delle pinzette. Ma poi la cosa gli piacerebbe e gli dici “sei malato” e lui ti guarda con gli occhi trasognanti e dice cose tipo “si piccola, chiamami malato”. E quando gli dici “te credo che non vuoi una storia seria” ti dice “non ferire i miei sentimenti, ti prego”.
lui è uno di quelli che ti invita a casa a bere whisky alle 6 del mattino e poi regge meno di te.
lui è uno di quelli che pensa che down ton abbey sia la serie migliore del mondo. Gli vorresti dire che è frocio, ma sei educata e dici solo “ah” e lui ti parla di Romeo e giulietta non si sa perché. perché è frocio.
lui è uno di quelli che beve vodka dicendo che il gin è da frocio.
lui è uno di quelli che si fa le canne perché non le so girare ma me le girano e quindi che devi fare.
lui è uno di quelli che si sveglia la mattina e mangia cereali. Le fibbre sono importanti. Soprattutto con due b. e quando gli chiedi se è stitico e si indispettisce. Allora perché lo hai detto? Ti verrebbe da chiedere, ma sei una signora e non lo dici, perché sei stata fin troppo volgare.
lui è uno di quelli che ascolti per inerzia, uno di quelli con cui bevi una birra, anche due, anche tre. Ma solo per compagnia, perché le tua amiche scopano e tu pensi di doverlo fare anche te. Ma ti annoi. Sei noioso, gli dici scherzando, mascherando la tua pigrizia emotiva, e lui dice cose tipo “come sei spassosa”.
lui è uno di quelli che se domani ti sveglia nel letto con lui e inizi a scalciare come sandra mondaini, che dio l’abbia in gloria,  cercando di fargli capire che non lo vuoi lì.

Lui è uno di quelli che non è lui.  E questa cosa la odi, perché pensi che nella vita ci siano poche cose sacre. Una di quelle è innamorarsi, con passione, con trasporto, con tutta te stessa.
lui è uno di quelli di cui manco se fa il taglia bosco e beve whisky e maneggia motoseghe ti innamorerai mai.
lui è uno di quelli che ti dice “sono stato innamorato” ma lei poi è andata a ibiza con le amiche ed è sparita.
lui è uno di quelli di cui non vale la pena fargli sentire il puzzo delle tue lenzuola, l’odore inospitale della tua stanza, per quanto sia facile, per quanto sia potenzialmente divertente.
lui è uno di quelli che ti chiede che cosa significano le foto al  muro. O perché hai la bandiera dell’irlanda. O perché hai “tutti quei libri?ma li hai letti tutti?” “no ce li ho perché ci faccio un gioco di società con le mie amiche il sabato sera (ridendo)!” e lui “ah che fico, un giorno me lo insegnerai..!”
lui è uno di quelli a cui tireresti i pomodori se fossimo nel 700 durante una rappresentazione teatrale.
lui è uno di quelli a cui dici "oh grazie mi hai ispirato un articolo" e lui si sente fiko. perdonami, ti ho fatto sfigurare, la colpa è mia. tutta colpa mia. sono emotivamente insensibile, ma tu ci hai messo del tuo. 

domenica 12 maggio 2013

voglio essere una vecchia


Voglio essere la prima giovane rinchiusa in una casa di riposo. Voglio imparare a giocare a scacchi o a burraco. Voglio imparare a cucinare da sora germana e farmi l’abbonamento settimanale a tv sorrisi e canzoni. Voglio un ditale con inciso sopra il mio nome e mi piacerebbe molto avere i capelli color topo per potermeli tingere di viola ed essere una vecchia di tendenza piuttosto che una trentenne che si finge ventenne. Voglio che il mio uomo ideale diventi Faletti e voglio che il mio migliore amico fumi la pipa. Voglio parlare ai miei nipoti e dirgli che giovanni rana e gala erano i veri geni del 900. Voglio potermi mettere le calze color carne con la panciera ed andare in giro con il deambulatore. Possibilmente potendo dire ai giovani d’oggi che corrono troppo col motorino e che io mi ricordo, signora mia, dei tempi in cui si andava in giro senza casco o con la scodella. “non si facevano solo a napoli cara Assunta (che sarà la mia compagna di burraco futura, ovviamente napoletana) queste cose, anche Roma ha avuto un tempo con la Polizia municipale che chiudeva l’occhi.” Sarebbe bello non capirci un cazzo del tempo che scorre e passare la settimana aspettando il giovedì in cui servono le patatine fritte. Ovviamente senza salse, ma dalla vita non si può avere tutto. Sarebbe bello anche fingere di essere interessato alle visite settimanali parentali, che come sempre arrivano quando in tv fanno il tuo programma televisivo, con magalli che è ancora vivo in cui parlano della nuova moneta in commercio, e quella stronza della caposala manco te la registra perché non hai pagato per “all inclusive” e oltre a non darti il prosecco durante i pasti ci sono varie mancanze fra cui questa. Sarebbe bello fare del sano nonnismo, termine sicuramente ispirato alle dinamiche del nuovo arrivato in una casa di riposo, ed andare dalla fighetta che riesce ancora a fare ginnastica e rompergli il femore con la punta del tuo bastone, che è stata precedentemente rinforzata con il ferro e dirgli frasi tipo “quella tutina ha un colore sgradevole”. Pensare al primo grande vero amore e fare il gesto con la mano della serie – ormai è passato- e chiamare l’infermiera , che segretamente odi, e chiedergli di darti un tranquillante, attaccandogli ogni volta un pippone su quanto, ai tuoi tempi, c’era l’oppio che faceva meno male e te faceva di più e osservare il suo sguardo che sembra dire “sta rincojonita de merda, che è l’oppio?”. Sarebbe bello poter fare la corte all’istruttore di ginnastica posturale anche se è brutto e gli puzza l’alito ma è giovane e sembra prestante, per attaccarti ai suoi sguardini casuali e pensare prima di addormentarti “magari domani la goccia di sudore gli cade nel modo giusto, non come oggi che ha preso una piega poco sensuale”.  Per non parlare delle rare volte in cui ci preparerebbero del pranzo a sacco per portarci che so a Pompei per vedere cose che avrai visto 12 volte ma comunque suscitano sempre una certa emozione soprattutto quando nel pullman una tuo amico e compagno tira fuori un’audiocassetta in cui c’è incisa una compilation con dentro sia Celentano che Morandi e nel lato b, quando tutti si sono scaldati a cantare, potrebbe tranquillamente partire Tiziano Ferro o Richky Valens e presi dalla foga del momento, visto il lungo viaggio verso pompei, tutti cantano uguale.  Sarebbe bello anche essere talmente tanto inopportuna, perché il lupo perde il pelo ma non il vizio, da tirare fuori la tua cassetta con su applicata sopra un’etichetta che dice “solo quando veramente potrebbe essere apprezzata” con incise sopra sia Britney Spears che la colonna sonora di Titanic. E magari avere addosso quelle meravigliose tute acetate dell’adidas che fanno molto “tempo trascorso”, e far alzare tutti i vecchi come te dal post e fare partire una festa nell’olding bus dicendo cose tipo “sono sempre stata una grande trascinatrice di massa”.
Avere la consapevolezza di non poter avere una vecchiaia, perché morirò giovane di animo,  mi fa avere delle fantasie malsane. Per fortuna ho superato la fase in cui prima di addormentarmi penso al pischelletto del mese. Penso alla mia vecchiaia. Il che mi rende profondamente disturbata. O come direbbe la mia amica allegra, emotivamente disturbata. La noia, unita all’insonnia è una maledetta bestia malsana.