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domenica 12 maggio 2013

voglio essere una vecchia


Voglio essere la prima giovane rinchiusa in una casa di riposo. Voglio imparare a giocare a scacchi o a burraco. Voglio imparare a cucinare da sora germana e farmi l’abbonamento settimanale a tv sorrisi e canzoni. Voglio un ditale con inciso sopra il mio nome e mi piacerebbe molto avere i capelli color topo per potermeli tingere di viola ed essere una vecchia di tendenza piuttosto che una trentenne che si finge ventenne. Voglio che il mio uomo ideale diventi Faletti e voglio che il mio migliore amico fumi la pipa. Voglio parlare ai miei nipoti e dirgli che giovanni rana e gala erano i veri geni del 900. Voglio potermi mettere le calze color carne con la panciera ed andare in giro con il deambulatore. Possibilmente potendo dire ai giovani d’oggi che corrono troppo col motorino e che io mi ricordo, signora mia, dei tempi in cui si andava in giro senza casco o con la scodella. “non si facevano solo a napoli cara Assunta (che sarà la mia compagna di burraco futura, ovviamente napoletana) queste cose, anche Roma ha avuto un tempo con la Polizia municipale che chiudeva l’occhi.” Sarebbe bello non capirci un cazzo del tempo che scorre e passare la settimana aspettando il giovedì in cui servono le patatine fritte. Ovviamente senza salse, ma dalla vita non si può avere tutto. Sarebbe bello anche fingere di essere interessato alle visite settimanali parentali, che come sempre arrivano quando in tv fanno il tuo programma televisivo, con magalli che è ancora vivo in cui parlano della nuova moneta in commercio, e quella stronza della caposala manco te la registra perché non hai pagato per “all inclusive” e oltre a non darti il prosecco durante i pasti ci sono varie mancanze fra cui questa. Sarebbe bello fare del sano nonnismo, termine sicuramente ispirato alle dinamiche del nuovo arrivato in una casa di riposo, ed andare dalla fighetta che riesce ancora a fare ginnastica e rompergli il femore con la punta del tuo bastone, che è stata precedentemente rinforzata con il ferro e dirgli frasi tipo “quella tutina ha un colore sgradevole”. Pensare al primo grande vero amore e fare il gesto con la mano della serie – ormai è passato- e chiamare l’infermiera , che segretamente odi, e chiedergli di darti un tranquillante, attaccandogli ogni volta un pippone su quanto, ai tuoi tempi, c’era l’oppio che faceva meno male e te faceva di più e osservare il suo sguardo che sembra dire “sta rincojonita de merda, che è l’oppio?”. Sarebbe bello poter fare la corte all’istruttore di ginnastica posturale anche se è brutto e gli puzza l’alito ma è giovane e sembra prestante, per attaccarti ai suoi sguardini casuali e pensare prima di addormentarti “magari domani la goccia di sudore gli cade nel modo giusto, non come oggi che ha preso una piega poco sensuale”.  Per non parlare delle rare volte in cui ci preparerebbero del pranzo a sacco per portarci che so a Pompei per vedere cose che avrai visto 12 volte ma comunque suscitano sempre una certa emozione soprattutto quando nel pullman una tuo amico e compagno tira fuori un’audiocassetta in cui c’è incisa una compilation con dentro sia Celentano che Morandi e nel lato b, quando tutti si sono scaldati a cantare, potrebbe tranquillamente partire Tiziano Ferro o Richky Valens e presi dalla foga del momento, visto il lungo viaggio verso pompei, tutti cantano uguale.  Sarebbe bello anche essere talmente tanto inopportuna, perché il lupo perde il pelo ma non il vizio, da tirare fuori la tua cassetta con su applicata sopra un’etichetta che dice “solo quando veramente potrebbe essere apprezzata” con incise sopra sia Britney Spears che la colonna sonora di Titanic. E magari avere addosso quelle meravigliose tute acetate dell’adidas che fanno molto “tempo trascorso”, e far alzare tutti i vecchi come te dal post e fare partire una festa nell’olding bus dicendo cose tipo “sono sempre stata una grande trascinatrice di massa”.
Avere la consapevolezza di non poter avere una vecchiaia, perché morirò giovane di animo,  mi fa avere delle fantasie malsane. Per fortuna ho superato la fase in cui prima di addormentarmi penso al pischelletto del mese. Penso alla mia vecchiaia. Il che mi rende profondamente disturbata. O come direbbe la mia amica allegra, emotivamente disturbata. La noia, unita all’insonnia è una maledetta bestia malsana. 

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