sono giorni che faccio con la gente conversazioni noiose della serie " e tu dove andrai in vacanza?". si sa che porre questa domanda palesa in realtà un disagio di conversazione non indifferente. quel disagio che ti fa domandare dentro di te "ma io a questa persona cosa gli potrei chiedere d'inverno?". esattamente, dopo mesi di silenzio mi ritrovo ancora qui a parlare di disagio, perchè è proprio di disagio che parla questo blog. ancora non lo avevi capito? oh gesù.
nonostante io ami abbondantemente la mia città, tanto da non sentire quasi mai il bisogno di lasciarla, mi ritrovo ogni tanto a sentirmene totalmente catturata, tanto da pensare che forse, altrove mi sentirei più a mio agio. una condizione di totale inettitudine dalla quale mi sento di tanto in tanto di dissentire.
immaginate la situazione: sei ad un bar, come ogni sera libera, incontri persone che ti parlano della loro passata o futura vacanza. partendo dal presupposto che il disagio è ancora più evidente davanti all'egocentrismo altrui noncurante del fatto che potresti non essere veramente interessato alla sua vacanza, e che altrettanto incurante comincia a parlare di mare, di montagna, di città.
"allora che hai fatto?"
"non hai idea (e in effetti non vorresti averne), ho passato giorni meravigliosi in Croazia ( e già tu pensi mare, e si sa che le vacanze al mare sono tutte uguali). bla bla bla"
esattamente nel primo momento di silenzio la persona che hai davanti ti fa pentire della tua forse troppo cortese domanda iniziale chiedendoti
"e tu?"
"bha, a me il mare mi fa cacare"
silenzio. panico. paura.
allora cerchi di dimostrarti interessante motivando cose che sono talmente tanto cittadine da sembrare snob. e forse lo sono.
"è che a me il mare annoia. c'è la sabbia, il caldo, le zanzare,e non si sa perchè in una certa ora del giorno te le ritrovi tutte addosso appiccicate al corpo, ahahah (risata per smorzare il disagio, al 90% delle volte incompresa)"
silenzio. panico. paura. ("porco cazzo chi cazzi me l'ha fatto da di parlà co questo")
"e poi ci sono i coatti che giocano co le palle e i regazzini che ti si accollano con i secchielli solo perchè fai finta di sorridere"
silenzio. panico. paura.
massì, palesiamo la realtà.
"è che a me mi piace la vita estiva cittadina"
"ahahahahah quanto sei simpatica"
"non stavo giocando"
"ah... e quindi non fai vacanze quest'estate?"
"no"
"ah"
silenzio.
panico.
paura.
"la realtà è che sono allergica alle punture di insetto, quindi mi infastidisco facilmente..... poi pare che le api sono attratte dalla birra, e io bevo molta birra...... va bè, si mi hai sgamato, sono una città dipendente. mi trovo a disagio al di fuori. però quando sono andata a new york sono stata bene, metropoli=bene, natura =male."
ed è esattamente allora che l'egocentrismo altrui diventa psicanalisi. ed è allora che ti guardano come se tu fossi una disagiata.
se non vi è mai successo, son contenta per voi, ma se non vi è mai successo vuole dire che eravate dall'altra parte, quindi crema d'estate per il sole e crema d'inverno per rimorchiare l'istruttore di sci. va bene generalizzo, ma che ci volete fare, sono una snob manco provinciale, COMUNALE.
mi piacciono i barbecue senza insetti, la spiaggia senza gente e senza meduse, mi piace la campagna senza pollini, gli uccelli senza la possibili che ti caghino addosso (e non sono stata per nulla ovlgare quanto può sembrare), mi piace avere la possibilità di andare in ospedale senza prendere la macchina e la connessione internet, mi piace non girare con la macchinetta ultrasuoni, perchè è vero che se mi punge un'ape io sono morta. mi piace la pasta con il tonno eppure se la cuoci in campeggio ha tutto un'altro sapore. mi piace l'america e l'assicurazione sanitaria, odio la muraglia cinese perchè intorno non c'è niente e non capisco perchè spenderci soldi quando ci sono dei mastri fotografi che l'hanno ritratta così bene. mi piace il volontariato ma devo fare i vaccini prima, mi piace il caldo ma devo avere una doccia a disposizione. mi piace la peroni a due euro ma non gli ombrellini del gay cocktail. mi piace l'idea che qualcuno mi sventoli foglie addosso in papuasia ma so che ci sono i bacarozzi. crocifiggetemi, sono di città e si, mi piace l'orto, ma preferisco mangiarlo.
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