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venerdì 28 ottobre 2011

JACK NEL GRUPPO NON C'è MAI ENTRATO

Era il 1798 quando egli usci dalle cosce della madre urlante. “povera” pensò subito “appena nato e già causo dolori inimmaginabili”. Questo suo primo pensiero lo caratterizzò per tutta la sua vita e anzi, parlando di pensieri, ne fece ben altri molto più negativi. Ma diciamo che nella vita capita a tutti di essere un po’ pessimisti ogni tanto, ci sono dei periodi, giorni in cui un piccione ti caga in faccia e giorni, periodi in cui si trova un portafogli pieno per terra; giorni in cui hai voglia di uscire e bere in allegria e giorni in cui bevi a casa da solo con la cornetta alzata per non farti trovare. Insomma avete capito. Ma torniamo al nostro amico. Nasce e cresce in un paesino dove manco nel 1970 si conosceva l’esistenza della corrente alternata e di Edison e Tesla. Figuratevi nel 1800, quando Edison ancora doveva nascere. Quindi candele. Il nostro caro amico, che noi chiameremo affettuosamente Jack crescendo è spesso costretto a casa dalla sua salute molto cagionevole. D’altronde se vieni al mondo pensando di aver sbagliato qualcosa sicuramente non te la vivi bene. Quindi Jack decidi di rifugiarsi sempre più spesso nella biblioteca del babbo. A 4 anni già leggeva ed al padre non gli pareva vero, tanto che , anche quelle rare volte in cui stava meglio e voleva andare a giocare con i mocciolosi analfabeti del suo isolatissimo rione, il padre gli negava questo piacere, definendolo superiore. “i tuoi amici sono qui, troverai sempre conforto qui. Studia” quindi vai giù con la filosofia, la letteratura latina e greca, oltre alla grammatica e soprattutto la teologia. La mammetta di jack era talmente tanto religiosa da essersi addirittura sposata un parente, padre di jack, senza sapere, ahimè allora ancora non è che si sapeva più di tanto di genetica, che probabilmente è stato questo rapporto incestuoso a causare tutti cazzi che Jack dovrà affrontare in età più avanzata. Quando si dice una donna casa e chiesa. La mammetta di Jack era un po’ stronza. Diciamo che passava più tempo a cercare di vedere sotto al lenzuolino scarno davanti al pube del signore piuttosto che a casa, a badare a 10 figli. Che percarità, magari era già una donna moderna, ma cmq non mi sorprende che il povero Jack sia venuto così. Manco un abbraccio dico io. Dopo aver studiato con due gesuiti e innumerevoli abati, alla veneranda età di 17 anni, dopo aver scritto e scritto cosette niente  male, inizia veramente ad accusare la mancanza della mammetta e quindi ne trova una più bella, più pura, che non l’avrebbe mai abbandonata. Madre Natura, bella alta statuaria, la donna perfetta e si, se ne innamora. In tutto ciò gli spunta la gobba e inizia a non vedere più tanto bene. Inizia ad accorgersi, e non perché prima non lo era, di essere veramente un emarginato, uno sfigato. Un disadattato. Quindi dice, vabbè mo mi cerco degli amici. E così fù. Tanta corrispondenza, tanti inviti per il mondo vero. Parigi, Napoli, Roma Londra ecc ecc. ed eccoli lì i primi moti di ribellione. Bello, Jack inizia a tirare fuori i cojoni.  Che poi io mi sono sempre chiesta : ma tutto questo pessimismo cosmico, quando è nato? Quand’è che si è rotto le palle di stare dietro alla vita? Perché ecco, per come la vedo io non era poi così tanto pessimista. Si certo a un certo punto si incazza da morire con Madre Natura e quindi incita le popolazioni del mondo a combattere la tirannia della Natura (sua mamma adottiva, pensa che sofferenza). Ma voglio anche dire: grazie al cazzo. Gobbissimo, Nasone, Cieco, Pelato, artrite, salute cagionevole, probabile impotenza (mia teoria, d’altronde non ci vuole una scienza a capire che se hai problemi con tutte e due le madri do vai?), insicurezza cronica MA NONSTANTE TUTTO lui, Caro Jack Infinito Ermo Colle, ancora ci sperava, ancora guardava fuori dalla finestra e facevo lo zozzone (fantasiosamente) con le pastorelle di fuori. Scriveva di amore, voleva viaggiare è solo che rosicava perché era brutto e malato. È stato lui ad inventare il romanticismo viscerale e malsano (chi ce crede ancora che è  stato Alessandro manzoni? Dai, fate i seri) ePpure anche l’artefice del più grande pessimismo mai raccontato nella storia della letteratura italiana. Qualcosa non torna. Ed io continuerò a sostenere che Giacomo Leopardi a.k.a Jack Ermo Colle non era pessimista è solo che a una certo punto s’è incazzato ed ha smesso di stare a presso a questo mondo. Ci potete stà.

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