Questo è il post che volevo scrivere da quando mi è venuta la malsana idea di diventare una blogger di quarta categoria, un post che volendo o nolendo non sono mai riuscita a scrivere. Un post negativo, fastidioso, poco risolutivo e sicuramente distruttivo. Ma che cazzo ci volete fare? D’altronde se nessuno me lo da lo spazio me lo prendo da sola. Post deliberatamente ispirato alla canzone degli Stato Sociale “mi sono rotto il cazzo” o più facilmente e popolarmente parlando al monologo che fa Edward Dio Norton ne “la 25° ora” meglio conosciuto come “Fanculo” (fra l’altro a mio modestissimo parere una delle cose migliori cinematograficamente parlando degli ultimi 10 anni). Il fatto è che ultimamente, colpa probabile di Leopardi o dello stesso Foster Wallace da poco scoperto, mi sono riscoperta pessimista. Ma pessimista a tal punto che non solo sono sempre innamorata (“testardo” d. Silvestri) ma anche, come se non bastasse, da pensare che questo pessimismo finirà prima o poi e d’un tratto mi riscoprirò ottimista. Quindi si, questo è un post pessimista, ma non escludo a prescindere un ipotetico futuro post Ottimista, splendente, solare e quant’altro.
Ora comincio sperando che le mie parole possano essere se non capite almeno lette e immagazzinate.
Fanculo a chi se ne va dall’Italia pensando di far meglio per sé, anche giustamente d’altronde, ma comunque giustificandosi perché questo è un paese di merda. Fatti i cazzi tuoi, vattene e non parlarne male perché c’è anche da dire che se uno ha il coraggio di andarsene è perché è in gamba, e se sei in gamba e te ne vai allora si, questo diventerà a lungo andare un paese di merda ancora di più, perché quelli che potevano fare qualcosa se ne sono andati, senza lottare o lottare fantomaticamente per poi andarsene.
Fanculo a me, che ho tante cose da dire ma poi non so perché nessuno mi fa mai le domande giuste ed io, inebetita non riesco mai ad intrufolare le mie risposte geniali in discorsi generici e rimango una donna media “che aveva tanti sogni”.
Fanculo agli altolocati con i colletti bianchi che se ne stanno lì a giudicare e a puntare il dito solo perché nella vita hanno studiato e perché pensano di essersi guadagnati qualcosa, quando poi d’altronde si sa che il fato gioca scherzi malvagi a chi meno se li merita.
Fanculo anche all’America, grande patria del futuro, dove tutti realizzano i proprio sogni e poi non si sa come mai sono tutte attrici o attori.
Fanculo agli artisti che bevono Vino Buono, ma che non ci capiscono un cazzo attribuendo tutto ai francesi che pur essendo snob salutano tutti con tre bacetti invadenti che nessuno glielo ha mai chiesto. I veri espansionisti europei sono loro che invadono con la loro cultura ottocentesca che dovrebbero spiegarglielo prima o poi che è già passata eoni fa.
Fanculo alle donne che si mettono perizomi fuori dai pantaloni e poi fanno le coatte “ma che cazzo ti guardi?”, Fanculo soprattutto perché non avete capito un cazzo della femminilità e vorrei tanto vederle con i mutandoni della nonna e farsi due risate.
Fanculo agli uomini che di base sono dei superficiali ma che ogni tanto ci si sprecano anche a sembrare profondi, interessanti, artisti magari, quando si sa da un pezzo che vogliono solo scopare.
Fanculo ai vicini di casa pensionati che si permettono di umiliarti perché canti urlando dopo pranzo. Ma che cazzo di civiltà è se pagando l’affitto non posso neanche sfogare i miei nervi tesi?
Fanculo alla prima persona che ha detto “o la va o la spacca” perché evidentemente era fortunato, je annata bene come si dice a tavola fra buzzurri, perché se poco poco avesse capito che danni avrebbe potuto fare con una semplicissima affermazione fatta magari da ubriaco sicuramente avrebbe smesso di bere all’istante cucendosi la bocca con degli aghi arrugginiti.
Fanculo a chi ancora pensa che l’università sia risolutiva, sia realmente una formazione, perché senza nulla togliere agli universitari di lettere posso senza manco dubitare un secondo di aver letto più di loro (magari apprendendo meno la grammatica).
Fanculo ancora a me perché non riesco più a vedere l’oggettività delle cose e a 26 anni sono ancora dannatamente bacata sulla mia sola idea di quella cosa.
Fanculo infine all’amore, a cui tutti ambiscono, a cui tutti mirano come grande risoluzione nonostante continui imperterrito a farli soffrire. L’amore come la felicità è solo un momento a cui è giusto ambire ma con una certa moderazione, mettendo sul conto che tanto anche se da vecchi prima o poi finirà.
Fanculo soprattutto ai cartoni della Walt Disney che ci hanno fatto credere nell’esistenza di un principe azzurro ma che poi nella vita reale se poco poco lo incontrassimo gli metteremmo un’etichetta sulla fronte con su scritto “frocio”.
Fanculo a chi ancora non mi ha fatto credere in un mondo migliore:
a Rutelli che ha giocato a “trova il buco” migliore e spingi più che puoi,
a Alemanno che ancora peggio di Mussolini ha insultato la cultura celtica indossandone un simbolo,
a Berlusconi perché, porello, in andropausa ha voluto capire se il pisello gli si drizzasse ancora,
a tutti quelli che ancora vanno in giro dicendo “eh ma i giovani di oggi bevono e si drogano, e poi scopano a destra e a manca”. Eh no che cazzo, ma nessuno si è mai chiesto perché i giovani lo fanno? Che cazzo. Ci avete levato dal culo il futuro, ci avete proibito di diventare grandi, di diventare artisti, di sognare, di realizzarci, di anche solo giocare ad esser grandi e poi rompete pure i coglioni? Società malsana che crede tutto immotivato.
Fanculo agli psicologi che credono di essere scienziati, perché no cari miei, è tutta teoria.
Fanculo pure alla statistica, altra scienza inutile, vorrei proprio vederla la tabella che voi usate, voglio avere i nomi e i cognomi, e sopratutto gli indirizzi dei dati Istat.
Fanculo a chi mi dà retta, perché purtroppo di pessimisti ce ne sono tanti, e in questo mondo di merda c’è bisogno di qualcuno che con il sorriso dica “ce la possiamo fare”
Fanculo ancora a me perché dico cazzate, perché non ho né i mezzi né i nervi è la cultura per dirle.
Fanculo a te che mi hai illuso.
Ora comincio sperando che le mie parole possano essere se non capite almeno lette e immagazzinate.
Fanculo a chi se ne va dall’Italia pensando di far meglio per sé, anche giustamente d’altronde, ma comunque giustificandosi perché questo è un paese di merda. Fatti i cazzi tuoi, vattene e non parlarne male perché c’è anche da dire che se uno ha il coraggio di andarsene è perché è in gamba, e se sei in gamba e te ne vai allora si, questo diventerà a lungo andare un paese di merda ancora di più, perché quelli che potevano fare qualcosa se ne sono andati, senza lottare o lottare fantomaticamente per poi andarsene.
Fanculo a me, che ho tante cose da dire ma poi non so perché nessuno mi fa mai le domande giuste ed io, inebetita non riesco mai ad intrufolare le mie risposte geniali in discorsi generici e rimango una donna media “che aveva tanti sogni”.
Fanculo agli altolocati con i colletti bianchi che se ne stanno lì a giudicare e a puntare il dito solo perché nella vita hanno studiato e perché pensano di essersi guadagnati qualcosa, quando poi d’altronde si sa che il fato gioca scherzi malvagi a chi meno se li merita.
Fanculo anche all’America, grande patria del futuro, dove tutti realizzano i proprio sogni e poi non si sa come mai sono tutte attrici o attori.
Fanculo agli artisti che bevono Vino Buono, ma che non ci capiscono un cazzo attribuendo tutto ai francesi che pur essendo snob salutano tutti con tre bacetti invadenti che nessuno glielo ha mai chiesto. I veri espansionisti europei sono loro che invadono con la loro cultura ottocentesca che dovrebbero spiegarglielo prima o poi che è già passata eoni fa.
Fanculo alle donne che si mettono perizomi fuori dai pantaloni e poi fanno le coatte “ma che cazzo ti guardi?”, Fanculo soprattutto perché non avete capito un cazzo della femminilità e vorrei tanto vederle con i mutandoni della nonna e farsi due risate.
Fanculo agli uomini che di base sono dei superficiali ma che ogni tanto ci si sprecano anche a sembrare profondi, interessanti, artisti magari, quando si sa da un pezzo che vogliono solo scopare.
Fanculo ai vicini di casa pensionati che si permettono di umiliarti perché canti urlando dopo pranzo. Ma che cazzo di civiltà è se pagando l’affitto non posso neanche sfogare i miei nervi tesi?
Fanculo alla prima persona che ha detto “o la va o la spacca” perché evidentemente era fortunato, je annata bene come si dice a tavola fra buzzurri, perché se poco poco avesse capito che danni avrebbe potuto fare con una semplicissima affermazione fatta magari da ubriaco sicuramente avrebbe smesso di bere all’istante cucendosi la bocca con degli aghi arrugginiti.
Fanculo a chi ancora pensa che l’università sia risolutiva, sia realmente una formazione, perché senza nulla togliere agli universitari di lettere posso senza manco dubitare un secondo di aver letto più di loro (magari apprendendo meno la grammatica).
Fanculo ancora a me perché non riesco più a vedere l’oggettività delle cose e a 26 anni sono ancora dannatamente bacata sulla mia sola idea di quella cosa.
Fanculo infine all’amore, a cui tutti ambiscono, a cui tutti mirano come grande risoluzione nonostante continui imperterrito a farli soffrire. L’amore come la felicità è solo un momento a cui è giusto ambire ma con una certa moderazione, mettendo sul conto che tanto anche se da vecchi prima o poi finirà.
Fanculo soprattutto ai cartoni della Walt Disney che ci hanno fatto credere nell’esistenza di un principe azzurro ma che poi nella vita reale se poco poco lo incontrassimo gli metteremmo un’etichetta sulla fronte con su scritto “frocio”.
Fanculo a chi ancora non mi ha fatto credere in un mondo migliore:
a Rutelli che ha giocato a “trova il buco” migliore e spingi più che puoi,
a Alemanno che ancora peggio di Mussolini ha insultato la cultura celtica indossandone un simbolo,
a Berlusconi perché, porello, in andropausa ha voluto capire se il pisello gli si drizzasse ancora,
a tutti quelli che ancora vanno in giro dicendo “eh ma i giovani di oggi bevono e si drogano, e poi scopano a destra e a manca”. Eh no che cazzo, ma nessuno si è mai chiesto perché i giovani lo fanno? Che cazzo. Ci avete levato dal culo il futuro, ci avete proibito di diventare grandi, di diventare artisti, di sognare, di realizzarci, di anche solo giocare ad esser grandi e poi rompete pure i coglioni? Società malsana che crede tutto immotivato.
Fanculo agli psicologi che credono di essere scienziati, perché no cari miei, è tutta teoria.
Fanculo pure alla statistica, altra scienza inutile, vorrei proprio vederla la tabella che voi usate, voglio avere i nomi e i cognomi, e sopratutto gli indirizzi dei dati Istat.
Fanculo a chi mi dà retta, perché purtroppo di pessimisti ce ne sono tanti, e in questo mondo di merda c’è bisogno di qualcuno che con il sorriso dica “ce la possiamo fare”
Fanculo ancora a me perché dico cazzate, perché non ho né i mezzi né i nervi è la cultura per dirle.
Fanculo a te che mi hai illuso.
