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mercoledì 21 marzo 2012

Giovani o Vecchi

Sebbene mi sembri che nella mia vita non faccia altro che ribadire quanto poi la sindrome del Peter Pan non sia poi così spregevole; sebbene continui ininterrottamente a sentirmi giovane e a fare cose da giovani, come bere fumare  e scopare come se non ci fosse un domani (e non è mai abbastanza); sebbene il lavoro fisso, nonostante i suoi ovvi privilegi, mi faccia largamente soffocare alla sola idea, motivo per il quale la mia assiduità nel cercarlo vacilla come il mare grosso; sebbene ostento la mia under trenta età; sebbene dimostri ancora sedici anni, non tanto fisicamente ma quanto emotivamente e psicologicamente se non ché disciplinatamente; sebbene le barzellette del cucciolone (perché mi piace ancora tantissimo il cucciolone nella sequenza prima lo zabaione poi infine la panna che è più buona) mi facciano ancora sganasciare dalle risate; sebbene la mia grammatica si è fermata alla pre- adolescenza visto, come voi sapete bene, non riesca ancora ad usare verbi, subordinate e quant’altro come una giovane rampolla che vuole scrivere nella vita ma bensì come un’autistica non RainMan in quarta elementare; sebbene , ahimè, la mia vita sembri un Dawson’s creek senza pippe mentali e con tanta promiscuità, e quando ci ripenso, al telefilm, non faccio altro che piegare la testa fra le spalle della serie “loro a sedici anni stavano più avanti di me a 26, ed erano pure dei coglioni”; sebbene , ed ora la smetto con i “sebbene” e metto un punto concettuale e grammaticale a questo lunghissimo ed errato monologo, mi vergogni un po’ ad ammetterlo ma le mie esigenze mamma-nanna-pappa-cacca che erano prima ora siano mamma-nanna-pappa-ficca-drinka-cacca e mi sento oltre l’oltraggio e la volgarità nel dire ciò (come in effetti manco una adolescente, ma un adolescente, ma questo, purtroppo, non mi ha mai fatto venire dubbi sulla mia eterosessualità). Punto.
il sebbene aveva un movente, non era lì messo a cazzo come faccio di solito. Il mio sebbene seguito da vari blablabla serviva solo per aprire le porte ad un mio dubbio:  siamo giovani ma…
-quand’è che abbiamo smesso di ridere senza motivo quando a teatro o al cinema un attore o un’attrice si denudavano e si vedeva il batacchio o la batacchia?
-quand’è che abbiamo deciso che far vedere le mutande con i pantaloni larghi era troppo giovane perfino per noi , o farei meglio a dire per voi perché io uso ancora questa moda?
- quand’è che abbiamo deciso che le boy band erano surclassate?
-e soprattutto quand’è che abbiamo iniziato noi a decidere cosa è di moda o cosa no?
-quand’è che ci siamo messi in circolo a dire “non vedo l’ora di crescere”?

Perché essenzialmente il problema è proprio questo: quando eravamo giovani veri non facevamo altro che voler pagare bollette e diventare astronauti magari, o addetti alle fritture da Mc’Donalds , adesso invece che non siamo ancora né carne né pesce (e chi di voi è “qualcuno” ha tutta la mia stima) siamo nella fase in cui da una parte vogliamo la pensione anticipata ed essere vecchi raccontando storie ai giovani e dall’altra, per contrasto, siamo quasi vecchi per essere veri giovani. Siamo un foto in bianco e nero con i neri troppo forti ed i bianchi cha hanno perso le particolarità. Non so se ci siamo intesi. Il contrasto è la nuova peste del secolo, la nuova fiamma che bruciò Londra. Siamo esattamente su quella linea temporale nella quale di solito o si cresce o si rimane troppo giovani. Personalmente mi sento di fare ancora un po’ l’equilibrista, sperando che però non sia troppo tardi se poi decido di cadere da una parte o dall’altra…

p.s. anche questo articolo è la dimostrazione di questo contrasto: ho iniziato molto giovane ed ho finito vecchia. Che ne sarà di me?

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