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martedì 28 febbraio 2012

SULLE DONNE

le donne sono tutte mignotte. affermazione che personalmente non ci crea problemi sebbene sia vagamente offensiva il 90% delle volte. Cindy Lauper lo disse meglio, ma il concetto è lo stesso quindi la passiamo. non mi dilungo su discussioni banali che ogni tanto escono dalla bocca di donnette quali ad esempio "perchè se gli uomini sono farfalloni è un bene e se lo sono le donne sono mignotte?"(che fra l'altro la risposta giusta da dare è "perchè, stupidina, questa voce l'hanno messa in giro gli uomini" con sorriso beffardo e sguardo superiore). ma va bene, ci piace. donna single 25enne si diverte più che può? CHE DIO JE L'ACCRESCA dico io. la chiamano mignotta? allora si divertirà ancora di più.
le donne sono tutte stupide. ahimè. altra voce messa in giro dagli uomini ovviamente, ma non con cattivaria. immaignatevi J.f.k. a cena con Marylin Monroe. secondo voi il presidente trovava stupida marylin? secondo me largamente. gli piace comunque tantissimo? certo perchè a casa aveva Jackie che pure essendo molto intelligente era assai noiosa. questo modello è più o meno simile ad altri (almeno secondo la categoria maschile): donna bella-stupida, mi piace- divertente. donna intelligente- caruccia-interessante, è troppo per me voglio una scopata stupida. ed eccolo là il marito che mette le corna alla moglie con la donna meno interessante più soddisfacente del mondo. è un clichè, almeno, ripeto, per il mondo maschile. si potrebbe anche addirittura affermare che le donne più sveglie (ed attenzione che non ho detto intelligenti) si autorendono stupide per piacere di più agli uomini che in questo caso sono davvero stupidi. quindi si, le donne che vogliono piacere ai maschis tupidi sono tutte stupide, ma sono stupide per piacere ai maschi stupidi.
le donne sono tutte bugiarde. verissimo, non ho mai conosciuto una donna pienamente sincera. (ma questo principio che sto per esporre può essere tranquillamente applicabile ad ogni tipo di sesso). partendo dal presupposto INNEGABILE che dire la verità sempre ed in ogni situazione non è assolutamente cortese nè tantomeno saggio, le donne almeno non mentono agli uomini perchè sono stronze, lo fanno anzi perchè sono molto carine e dolci.
la nostra generazione è cresciuta con Dylan Mckey. anche le donne omosessuali se lo ricordano sicuramente perchè è stato quando hanno detto per la prima volta "a me non piace" che hanno capito di essere omosessuali. il primo vero stereotipo, il primo vero grande amore, il primo vero Chrstian Bale, il primo vero sfarfallamento sullo stomaco è avvenuto e scattato nel momento in cui si levava i rayban e sorrideva di sbieco nella sigla di Beverly Hills. si, le donne sono tutte stupide e mignotte. dunque: quando cresci con questo continuo termine di paragone, con questo tarlo, con questa ROCCIA MAGMATICA nella scarpa come si fa a pensare anche solo lontanamente di dire al tuo uomo "sarai sempre il migliore per me" senza mentire? come? e non si può neanche non dirglielo perchè poi diventeresti mignotta, e se je lo dici poi diventi stupida. quindi è tutta colpa di Luke Perry, anzi nello specifico di Dylan McKey.
in tre semplici mosse ho comunque dato la colpa agli uomini. questo può sembrare vagamente sessista ma non mi preoccuparei più di tanto, perchè ho la ragione dalla mia parte e con l'arroganza che distingue tutte le donne posso solo dire che non mi interessa il Girl Power ma che tutte le classificazioni femminile sono attribuibili agli uomini e ahivoi il giorno in cui anche noi vi classificheremo sarà un giorno divertentissimo. a proposito next on Fuck you Love : SUGLI UOMINI

giovedì 23 febbraio 2012

il dirimpettaio

prima di spiegare perchè ci siamo svegliati questa mattina con una grande voglia di parlare di dirimpettai dobbiamo assolutamente spiegare l'antefatto per evitare di sembrare ancora più deficenti del solito. ieri pomeriggio ce ne stavamo in macchina tornando a casa e felici perchè avremmo trascorso tutto il pomeriggio in panciolle a lanciare la palla al nostro cane ipercinetico e a scrivere il nostro libro. avevamo le cuffie all'orecchio e ascoltavamo una di quelle canzoni che ti fa agitare, più precisamente, e non ci vergognamo per niente ad ammetterlo, "Womanizer" (che cazzo volete è un pezzone) d'un tratto fra le seconda e la terza e mentre Britney diceva Lollypop abbiamo dovuto inchiodare improvvisamente causa serpente per strada che attraversava fra l'altro sulle strisce pedonali. no non eravamo fatti nè ubriachi nè crediamo che l'empatia con Britney sia stata così solida da farci vedere serpenti anche là dove non esistano. comunque sia c'era un serpente su via portuense che attraversava la strada esattamente in direzione spallanzani, ospedale specializzato in virologia e malattie infettive. era grosso non quantificabile in lunghezza poichè si muoveva a zigzag ma comunque grosso, più grosso delle vipere viste campagna ma più piccolo dei boa visti nei documentari o alla fiera di paese quando arrivano i rettili in teca.ci giriamo in direzione di qualcuno che avesse visto e infatti c'era una donna che guidava in direzione opposta costretta anche lei a fermarsi. da bravi cittadini romani che fanno finta di nulla però entrambe siamo ripartite senza scambiarci pareri o sensazioni ed il serpente nel frattempo era entrato nelle fogne. si nelle fogne. siamo tornati a casa, ci siamo messe in panciolle abbiamo lanciato la palla al cane iperattivo e poi siamo andati in bagno e lì ci siamo bloccati. abbiamo pensato che abitando proprio vicino a dove era entrato il serpente nelle fogne e appunto stando il serpente probabilmente (sempre se come si dice i topi non siano stati accoglienti) ancora nelle fogne abbiamo subito paranoicamente pensato ad un' imboscata. spero abbiate capito. il succo è: paranoici, con una vescica che ci stava scoppiando ma con la paura di farla nel water , scombussolati per aver visto un serpente siamo andati in balcone a controllare la strada, a vedere se il seprente si faceva vedere o anche solo per capire dai discorsi dei vicini se qualcuno aveva visto il serpente o meglio ucciso o catturato (avevamo la vescica piena non ci sentivamo per niente animalisti). non eravamo mai andati in terrazzo con l'intento di fare stalking, ed è stata una grande scoperta. abitiamo in quella casa da tre anni e non avevamo mai visto il nostro dirimpettaio. lo chiamano gigi e tutti lo salutano quando passano per strada (abitiao entrambi al primo piani), è famoso nel quartiere, quelli del supermercato gli lasciano il pane avanzato, quando avanza, e c'è un ragazzo che gli lancia le sigarette da per strada fino al bancone. gigi avrà 75-80 anni e passa tutto il giorno, tutti i giorni a fumare in balbone e a sorvegliare il quartiere. un pò burbero, un pò pazzo parla da solo ma non sembra pericoloso. lui ci vede, noi lo vediamo, d'altronde ci aveva sempre visto lanciare palle al cane ed ora invece come lui fumavamo appoggiati al davanzale guardando la vita di quartiere che devo dire è un pò il facebook d'altri tempi. ci fa cenno con la testa, gli facciamo cenno con la testa. lui tossisce e sputa giù, noi lo guardiamo, lui dice qualcosa fra se e se. il quartiere è fermo. ci siamo solo noi e lui. silenzio. "sa, oggi ho visto un serpente, è stato strano, mi ha attraversato la strada" diciamo noi. silenzio. poi gigi ride e urla "è pieno di serpenti ragazzina, che non ne avevi mai visto uno?" ride. sputa, fa un tiro dalla sigaretta e ride ancora poi fra se e se dice qualcosa tipo "gesù" e risputa e ride. Gigi ci aveva preso in giro, ma noi l'abbiamo visto veramente un serpente su via portuense. spengiamo la sigaretta e delusi dalla gente del quartiere e sempre con la vescica piena torniamo dentro e andiamo verso il bidè.

mercoledì 22 febbraio 2012

SBRONZATE

dicesi sbronzata quella stronzata che fai quando sei sbronzo. e fin qua ci siamo, niente da aggiugnere. il problema è che la mamma ci ha sempre detto di imparare dai nostri errori e forse, appunto perchè ce l'hanno detto tante volte, noi rifacciamo sempre gli stessi errori. ci piace pensare che è perchè siamo troppo testardi per ammettere di sbagliare, ma la realtà è che il 90% delle votle che sbagliamo siamo sbronzi. si tendono a giustificare gli error che si fanno da ubriachi. no no absofuckinglutly no.ma facciamo un passo indietro per meglio spiegare. perchè i giovani dìoggi bevono? diasagio? forse. insicurezza? cazzata, se uno non beve è meno insucuro?potrebbe essere che ci va di spendere soldi, potrebbe o forse forse perchè abbiamo più possibilità di sembrava affascinanti quando, non solo noi ma anche le persone che ci circondano, siamo ubriachi. personalmente a noi di fuck you love invece piace pensare sia tutta un questione di istinto, di impulso.come già detto precedentemente siamo un pò degli animali siamo come moogly nati nella civiltà ma cresciuti nella giungla. il problema è questo: pare che agire impulsivamente sia mal visto e quindi noi beviamo per dimenticare, per festeggiare di quello che siamo o anche solo per agire ancora di più di impulso. se quando sei ubriaco vai a letto con la donna del tuo migliore amico è chiaro che non è colpa dell'alcool ma dell'istinto. quindi alla domanda "perchè l'hai fatto? eri ubriaco?" bisognerebbe guardarsi le macchie sui panni sporchi e dire "no, è che sono un'animale". per tornare al discorso iniziale mai giustificare una sbronzata dicendo di essere ubriachi è sempre meglio dire di essere semplicemente stronzo, che non a caso fa rima con sbronzo, anzi sono quasi la stessa parola. ad oggi avremmo avuto un miliaio (migliaio?milioiaio?), insomma intorno alle 1000 sbronze stronze. di queste 1000 diciamo che 900 sono state accompagnate da sbronzate di varia sbronzaggine , di queste 900 almeno la metà sono irrilevanti a braccetto con interventi usciti dalle nostre bocche del  tipo "mi stai sul cazzo, stai di merda conquel rossetto, sei un frocio e non lo sai, che regazzina tu madre, certo che quando dici queste cose sembri proprio uno scureggione, d'altra parte che ci si poteva aspettare da te,mi piaci moltissimo, sei così caruccio, posso baciarti? vieni a casa mia? ma com'è che ti chiami? ti paice il sesso orale? non te ne pentirai..scommetto che al liceo ti scaccolavi in classe, scometto ceh al liceo eri proprio sorco" ecc ecc l'altra metà però sono esattamente quelle che ci vengono poi rimproverate il giorno dopo, quelle che non ci ricordiamo, quelle per cui facciamo proprio la parte degli stronzi prima che degli sbronzi. e di solito escono frasi del genere dalla bocca della persona che ci rimprovera: "ma io non capisco, sempbravi un'animale, avevi gli occhi tutti rossi e dicevi un sacco di cose senza senso. credo che dovresti andare a parlare con qualcuno. credo tu sia malato. credo che non ce la farò a vederti un'altra volta inq uelle condizioni. mi fai paura. mi fai schifo. ti detesto. sei stronzo. sei stronza, insensibile. egoista, noncurante." e tu in uno stato di umiliazione calpestante chiedi "ma perchè che ho fatto?" ed eccoli la gli occhi fuori dalle orbitre "CHE HAI FATTO? NON TE LO RICORDI?" e di solito la conversazione finisce qua con la persona che ti stava rimproverando che va via. se non vi è mai successo allora vuol dire che sono un passo avanti a voi e anche se in discesa è sempre un passo avanti. cmq che sia l'effetto dell'acool o che sia l'istinto alla fine tanto la colpa è sempre di quello che alza il gomito, quindi prendete e e portate a casa perchè da questo punto di vista in confronto ad una persona lucida e poco istintiva, sarete sempre in svantaggio. potrei quindi augurarvi una vita sobria, diginitosa, razionale, con delle regole e delle domande socialmente accettabili, con un bicchiere di vino il sabato sera e venti minuti di tapirulan il giorno dopo per smaltirlo, ma siamo non-seri io non voglio che voi vi annoiate. CinCin (che in giapponese vuol dire pisello)

venerdì 17 febbraio 2012

IL BARMAN

essendo persone di popolo ben lontane dall'essere colletti bianchi ci è capitato e ci capita tutt'ora di lavorare nei pub. questo il 70% delle volte è divertente poichè si può bere parlare con persone simpatiche con cui in qualche modo (forse perchè sono alcolizzati?) ti senti affine, si può prendere in giro gli americani beoni che cascano perchè nessuno gli aveva detto che a roma c'erano i sanpietrini quindi vai di tacco 12 e nessuno gli aveva detto altresì che il montepulciano era di gran lunga più forte del californiano napa valley dimmmmerda, si può ascoltare musica e poi diciamocela tutta il fascino del barista è sempre il fascino del barista. su questa cosa vorremo momentaneamente soffermarci: noi troviamo che questa propensioni delle ragazze o dei ragazzi che per passare il tempo bevono molto di innamorarsi o di invaghirsi del barista o della barman sia quello che più si avvicina nella vita quotidiana alla sindrome di stoccolma, sindrome secondo la quale la vittima si innamora o tende a giustificare di chi abusa di lei, del carnefice. ta-tan. ebbene sì perchè se sei alcolizzato chi puoi amare di più rispetto a quello che ti serve da bere?e in più se ci metti la simpatia e il sorriso il barman è l'uomo della tua vita.abusa di te? in qualche modo certo. ti sorride mentre ti passa il bicchiere che danneggia il fegato? si! è comunque e sempre una visione?Si. SINDROME DI STOCCOLMA. come si è detto indirettamente e fra le righe chi decide di fare il barman, è perchè speriamo ardentemente che la sindrome di stoccolma sia applicabile anche all'alcolizzato-barman. in poche parole chi fa il barman ha più probabilità di rimorchiare per il semplice fatto che le sue "vittime" oltre ad esserefragili sono anche ubriache.fare la barman o lavorare in un pub ha anche i suoi svantaggi, diciamo un buon 30% ad es.
1- giorni fa ci è successo di chiedere l'ordine ad un ragazza che piangeva disperata e a due sue amiche che la consolavano. imbarazzati ci siamo avvicinati e dopo un "tutto bene?" abbiamo preso la comanda. la ragazza triste che piangeva ha detto "mi voglio ubriacare" e le amiche "certo certo" e quindi lei smocciolando e distruggendo un fazzoletto fra le mani ha detto "vorremo una bottiglia di..." e noi dentro che pensavamo delusione d'amore? VODKA lutto famigliare? WHISKY bocciatura universitaria?sei una sfigata che piangi però VINO licenziamento? TEQUILA. "....di prosecco perfavore". ma come prosecco? ti devo proprio insegnare tutto? e lì improvvisamente c'è stato un attimo in cui ci siamo chiesti : "siamo noi che beviamo tanto o loro che bevono poco? e sopratutto quale delle due fazione è più normale e socialmente accettabile?". quindi lavorare in un pub può far venire e scaturire degli enormi dubbi esistenziali.
2- inizi ad odiare gli ubriachi che invece hai sempre amato nella vita, questo eprchè volevi diventare uno di loro fin da piccolo. eppure vedere gente che si diverte mentre tu lavori, vedere gente che beve mentre tu lavori è straziante quanto lasciare il tuo amore sulla banchina del porto e vederlo allontanarsi sulla barca con la mano che fa ciao ciao.

venerdì 3 febbraio 2012

INTRODUCING bOb

la differenza fondamentale fra un poeta ed un romanziere non è solo quella ovvia che li differenzia, e cioè scrivere poesie e romanzi, è anche intrinseca nella personalità dei soggetti in questione. il poeta deve conoscersi profondamente o comunque profondamente provarci ed odiarsi amarsi e in fondo rispettarsi, poichè se voi pensate anche ai poeti maledetti , a mio modesto parere i poeti per definizione(almeno per questa definizione), loro scrivevano di quanto la vita fosse floscia e degradante ma in realtà scrivevano i proprio pensieri, le proprie emozione o più semplicemnte la propie idee sulle albe, sulle donne e sui tramonti bla bla bla. grande, grandissimo ego che spesso li portava ad odiarsi terribilmente ma comunque sapevano che quell'ego li avrebbe spinti a fare quel che meglio riuscivano, cioè scrivere dello stesso ego. situazione complicata, persone complicate. ovvio, va da sè (non a caso quel simpatico irrilevante Parini scrisse "auto da fè" ma sul sopravvalutato Parini torneremo quando saremo in vena di serpellagini). il romanziere si può a seconda dividere in due sottocategorie: il primo che descrive i personaggi appartenenti al suddetto romanzo traendo ispirazione da loro stessi. altre personalità iper-ego.dipensenti. persone complicate, romanzi complicati. romanzi del genere si distinguono essenzialmente dall'intromissione quasi fastidiosa del narratore onniscente ("rimuginava sulla vita osservando l'aspra visione del panorama a lui di fronte ma non capì le proprie emozioni fino in fondo poichè egli era stupido" ovviamente falsa citazione facilmente identificabile come tale). nella seconda categoria ci sono i romanzieri che l'ego non solo non ce l'hanno ma che non vogliono neanche pensarci ad averlo e quindi si inventano storie e personaggi in base a quello che di più recondito si può trovare nei loro desideri. ed eccolà là la donna bellissima che mangia uomini a colazione e dice sempre la cosa giusta, eccolo lì il romanziere che scrive del romanziere di successo che però è un coglione, eccolo lì l'obeso bob dalle tette grosse. ecco perchè la seconda categoria del romanziere non solo è la meglio disposta inchiostratamente parlando ma è anche la più felice: io che da grande voglio scrivere romanzi penso ad un personaggio e odiando i romanzieri della prima categoria scarto l'ubriacona-nullafacente-lavorantesottopagata-aaspirante romanziera all'istante, poichè sarebbe troppo facile, ma inizio a pensare ad un tale Bob. dimenticatevi ora di tutti gli altri bob, perchè sta per nascere un nuovo bob, da ora in poi sommo protagonista di fuck you love. io ora ho pensato a bob, a come lui si scaccoli ai semafori pensando che nessuno lo vede solo perchè ha i finestrini alzati, a cosa legge quando va di corpo, a chi pensa quando ogni mattina alle 7:05 si masturba ed in quali modalità, a quale autobus prende per andare a lavoro quando gli si rompe la macchina (cosa che accade non di rado) e a chi ci incontra sopra. a come sia triste tornando a casa perchè il capò con la fossetta pronunciatissima sul mento e a cui puzza l'alito lo abbia umiliato davanti a Candy, segretaria del suo cuore, ovviamente protagnosta indiretta di un'amore non ricambiato. so anche che bob ha delle mutande che usa solo per dormire, poichè crede che la mattina si possa masturbare meglio con lo scroto lievemente riscaldato dalle già citate mutande 45% flanella. so cosa sogna e so anche che quei sogni lui li scrive la mattina, quando se ne ricorda. so chi vede la sera, chi sono i suoi amici e perchè li definisce tali. so cosa mangia e a che ora e so quanto pesa, se è bello o no, se ha lo sguardo divertito quando ascolta gli altri, sguardo divertito perchè immagina cosa penserebbero gli altri se potessero ascoltare i suoi pensieri. so tutto di bob e posso assicurare che bob è stato ben pensato e che è completamente diverso da me, è diverso perchè bob è la mia via di fuga. quando non respiro perchè presa da emozioni fortissime, io penso a bob. quando faccio l'amore, io penso a bob, quando sono incazzata io penso a cosa mi direbbe, o penserebbe bob. non è bob ad essere il mio alter ego, sono io che potrei diventare bob se inizio a ragionare come lui, tanto la mia invenzione è entrata dentro me. con questo forse pecco di presunzione nel dire che la seconda categoria di romanieri, bob dipendenti, è la migliore, ma assolutamente non vorrei, perchè di fatto non ho ancora scritto libri, ma ce li ho tutti in testa, sono già stati catalogati. probabilmente riderete di me e della mia arroganza domani quando uscirà il mio romanzo esordiente, ma sicuramente bob sarà con me e mi consolerà. vivere senza fantasia è un pò come masturbarsi con tutta quella parte lì congelata. vaneggimaneti? sicuramente, ma che mi frega, è solo fantasia

mercoledì 1 febbraio 2012

Pagliacci

"ho sentito una barzelletta: un uomo va dal dottore, gli dice che è depresso, che la vita gli sembra dura e crudele. gli dice che si sente solo in un mondo minaccioso. il dottore gli dice "la cura è semplice il grande clown Pagliacci è in città, lo vada a vedere la dovrebbe tirar su.."l'uomo scoppia in lacrime "ma dottore" risponde "Pagliacci sono io". buona questa, tutti ridono... sipario" Tratto da Watchmen di Alan Moore.
un giorno d'un tratto decideremo di parlare delle nostre intime sensazioni ed è proprio lì che ci accorgeremo che l'arte della negazione e della finzione, l'arte dell'autoconservazione in realtà è un arte sottovalutata. alla gente si può far credere tutto se si è bravi a recitare. parlare troppo delle proprie emozioni è il modo migliore per mettere in fuga chi conosce quella maschera. allora lo sbaglio di chi è? di colui che la maschera la mette o di chi ci ha creduto ciecamente?e una volta tolta la maschera, un volta scoperto il possibile nulla allora le illusione di chi ha insistito così tanto per sfilarla crolleranno e la persona in maschera rimarrà con carta pesta in mano e sul volto niente.