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venerdì 3 febbraio 2012

INTRODUCING bOb

la differenza fondamentale fra un poeta ed un romanziere non è solo quella ovvia che li differenzia, e cioè scrivere poesie e romanzi, è anche intrinseca nella personalità dei soggetti in questione. il poeta deve conoscersi profondamente o comunque profondamente provarci ed odiarsi amarsi e in fondo rispettarsi, poichè se voi pensate anche ai poeti maledetti , a mio modesto parere i poeti per definizione(almeno per questa definizione), loro scrivevano di quanto la vita fosse floscia e degradante ma in realtà scrivevano i proprio pensieri, le proprie emozione o più semplicemnte la propie idee sulle albe, sulle donne e sui tramonti bla bla bla. grande, grandissimo ego che spesso li portava ad odiarsi terribilmente ma comunque sapevano che quell'ego li avrebbe spinti a fare quel che meglio riuscivano, cioè scrivere dello stesso ego. situazione complicata, persone complicate. ovvio, va da sè (non a caso quel simpatico irrilevante Parini scrisse "auto da fè" ma sul sopravvalutato Parini torneremo quando saremo in vena di serpellagini). il romanziere si può a seconda dividere in due sottocategorie: il primo che descrive i personaggi appartenenti al suddetto romanzo traendo ispirazione da loro stessi. altre personalità iper-ego.dipensenti. persone complicate, romanzi complicati. romanzi del genere si distinguono essenzialmente dall'intromissione quasi fastidiosa del narratore onniscente ("rimuginava sulla vita osservando l'aspra visione del panorama a lui di fronte ma non capì le proprie emozioni fino in fondo poichè egli era stupido" ovviamente falsa citazione facilmente identificabile come tale). nella seconda categoria ci sono i romanzieri che l'ego non solo non ce l'hanno ma che non vogliono neanche pensarci ad averlo e quindi si inventano storie e personaggi in base a quello che di più recondito si può trovare nei loro desideri. ed eccolà là la donna bellissima che mangia uomini a colazione e dice sempre la cosa giusta, eccolo lì il romanziere che scrive del romanziere di successo che però è un coglione, eccolo lì l'obeso bob dalle tette grosse. ecco perchè la seconda categoria del romanziere non solo è la meglio disposta inchiostratamente parlando ma è anche la più felice: io che da grande voglio scrivere romanzi penso ad un personaggio e odiando i romanzieri della prima categoria scarto l'ubriacona-nullafacente-lavorantesottopagata-aaspirante romanziera all'istante, poichè sarebbe troppo facile, ma inizio a pensare ad un tale Bob. dimenticatevi ora di tutti gli altri bob, perchè sta per nascere un nuovo bob, da ora in poi sommo protagonista di fuck you love. io ora ho pensato a bob, a come lui si scaccoli ai semafori pensando che nessuno lo vede solo perchè ha i finestrini alzati, a cosa legge quando va di corpo, a chi pensa quando ogni mattina alle 7:05 si masturba ed in quali modalità, a quale autobus prende per andare a lavoro quando gli si rompe la macchina (cosa che accade non di rado) e a chi ci incontra sopra. a come sia triste tornando a casa perchè il capò con la fossetta pronunciatissima sul mento e a cui puzza l'alito lo abbia umiliato davanti a Candy, segretaria del suo cuore, ovviamente protagnosta indiretta di un'amore non ricambiato. so anche che bob ha delle mutande che usa solo per dormire, poichè crede che la mattina si possa masturbare meglio con lo scroto lievemente riscaldato dalle già citate mutande 45% flanella. so cosa sogna e so anche che quei sogni lui li scrive la mattina, quando se ne ricorda. so chi vede la sera, chi sono i suoi amici e perchè li definisce tali. so cosa mangia e a che ora e so quanto pesa, se è bello o no, se ha lo sguardo divertito quando ascolta gli altri, sguardo divertito perchè immagina cosa penserebbero gli altri se potessero ascoltare i suoi pensieri. so tutto di bob e posso assicurare che bob è stato ben pensato e che è completamente diverso da me, è diverso perchè bob è la mia via di fuga. quando non respiro perchè presa da emozioni fortissime, io penso a bob. quando faccio l'amore, io penso a bob, quando sono incazzata io penso a cosa mi direbbe, o penserebbe bob. non è bob ad essere il mio alter ego, sono io che potrei diventare bob se inizio a ragionare come lui, tanto la mia invenzione è entrata dentro me. con questo forse pecco di presunzione nel dire che la seconda categoria di romanieri, bob dipendenti, è la migliore, ma assolutamente non vorrei, perchè di fatto non ho ancora scritto libri, ma ce li ho tutti in testa, sono già stati catalogati. probabilmente riderete di me e della mia arroganza domani quando uscirà il mio romanzo esordiente, ma sicuramente bob sarà con me e mi consolerà. vivere senza fantasia è un pò come masturbarsi con tutta quella parte lì congelata. vaneggimaneti? sicuramente, ma che mi frega, è solo fantasia

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