Era aprile, se ne stava passeggiando con la sua amata in un giardino che egli amava, con i fiori che lui amava. finchè, come spesso capita nei vicoli di parigi, dopo un attimo, senza neanche accorgesene, si ritrova (sempre in compagnia della sua amata) in un mercato molto affollato. fingendo che la cosa non gli facesse effetto si sbottona la camicia, inzia ad annaspare ma, essendo un uomo poco propenso alle scenate, continua a camminare. ad un certo punto l'amata gli dice " mio signore, cosa accade alle vostre gote? sono rosse e stan divenendo quasi purpuree..." e lui continua a camminare ignorando la preoccupazione della sua amata. "caro" dice lei mentre l'ansia prende il posto della cortesia fuggendo quindi dal voi "inizi a sudare ed il tuo respiro sfida gli orologi, ti vuoi riposare?". lui cede, non ce la fa più e , allontanando la mano della sua dama dal proprio avambraccio, inizia a correre a gomiti aperti, cercando di farsi strada dalle calca del mercato. corre corre, ormai gli manca il respiro, finchè correndo correndo non si ritrova di fronte alla chiesa, quella famosissima chiesa che poi lo cambiò per sempre. quella chiesa era la chiesa di Saint Roc (santo rocco per gli amici) e lui, che fino ad ora pensavate di non conoscere era niente popò di meno che Alessandro Manzoni.
ebbene si, odiate pure l'agorafobia d'ora in poi, perchè senza di quella il nostro carissimo scrittore, secondo solo a Dante (per quanto riguarda la fama) non sarebbe mai esistito. prima di questa sovrascritta scenata egli era un burlone. andava a mignotte e giocava d'azzardo. addirittura era un pagano. un grandissimo compagno d'armi , come si diceva allora per dire compagnone, un disadattato, un nostro amico. sul perchè egli diventò cattolico, anzi Calvinista, si è detto tanto, ma sappiate che I Promessi Sposi chèchè ne dicano sono il parto di una mente ansiogena.
ora, perchè voi vi chiederete si è deciso su questo per niente impegnativo blog di parlare di uno scrittore che tutti noi in parte hanno odiato o bisfrattato? perchè per eccellenza era lo scrittore più famoso italiano ad aver fatto una scelta talmente tanto radicale da dover per forza di cose convivere con il suo lato oscuro, con quello che era, con quelo che aveva detto e fatto.
mi spiego meglio. ci sono due Manzoni : il primo, quello che il 90% della popolazione non conosce (il chè vuol dire che ha giocato bene le sue carte) era quello che beveva, si addormentava per strada, magari in compagnia di una signora momentanea, quello che giocava tutti i soldi che mamma gli dava , quello che criticava gli stolti gli inetti e i nullafacenti essendo il primo di questa categoria. e poi c'è il secondo quello che Gramsci non poteva descrivere meglio come Paternalista, Borioso,Pacchiano e Sputasentenze. immaginatevi il primo manzoni che non solo cambia completamente da un giorno all'altro, non solo si sposa il giorno dopo della suddetta decisione ma che un giorno si mette sul divano a pensare (perchè essendo agorafobico Manzoni usciva raramente) e pensa al suo se, pochi mesi prima.
il perchè io abbia scritto tutto ciò è del tutto superfluo, si pensi solo a Manzoni. al fatto che da un giorno all'altro quello che oggi ci rende disadattati (che non devono essere per forza le nostre fobie) un giorno potrebbe cambiare, un giorno potrebbe farci diventare migliori, o peggio, famosi.
si pensi al Manzoni II che pensa al Manzoni I. di sicuro un velatissimo ghigno di approvazione gli passava sul volto. e di sicuro la nostra Rivelazione deve ancora arrivare, ma a dirla tutta, non la attendiamo con la bava alla bocca.
"Il principio, di necessità tanto più indeterminato quanto più esteso mi sembra poter essere questo: che la poesia e la letteratura in genere debba proporsi l'utile per iscopo, il vero per soggetto e l'interessante per mezzo" da sul romanticismo 1823
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lunedì 26 settembre 2011
giovedì 22 settembre 2011
al pub
"tu che vuoi fare?"
"boh, dimmi tu!"
"ma l'ho chiesto prima io"
"ma io non so che dirti"
"che cazzo!"
"famosene n'altra"
"mhmh, mai dire no"
alza il braccio, chiama il cameriere, ed intorno la gente intanto inizia ad alzarsi per andare altrove, che poi dove andranno...
"chissa dove vanno questi..."
"chiedijelo"
"non mi va"
"allora non farlo"
"ma dovremmo pur fare qualcosa"
"cosa?"
"intanto beviamoci questa"
"infatti"
"sono 12 euro"
"azz"
"ho capito ti bevi la biretta da 6 euro, cazzi tuoi"
"mi dispiace ragazzi, non li scelgo io i prezzi"
"chiaro, scusalo... il resto è mancia"
"ah grazie mille..."
"gli hai lasciato 3 euro di mancia?"
"mbhè?"
"porco cazzo!"
"ma che ti frega non sono mica tuoi.."
"ho capito, ma se poi facciamo qualcosa non abbiamo più soldi"
"cosa?"
"cosa cosa?"
"cosa facciamo"
"sei tu quello al corrente"
"e tu sei quello rompicojoni"
drin drin
"oh, ah bella, si, ahahah, sisi sta qui, dice che so rompicojoni... naaa oggi je rode. voi che state a fa?..che palle oh ma uscite venite qua... bo mo faremo qualcosa... oh do je dico che annamo? no, lì non me va, poi ce sta quella.. no no non c'ho na lira...oh,,, oh,, mi senti?? eiiii, pronto???bha è cascata la linea"
"dici?"
"perchè?"
"magari s'era rotta i cojoni pure lei..."
"aiè co sta storia.."
passano ragazze
"oh, la vedi quella?"
"eh.."
"fregna"
"non mi piace"
"tu me sa che stai a diventà...."
"che?"
"eh dai che hai capito.."
"che?"
"mazzaoh non me capisci più al volo come na vorta.."
"sarà..., senti che famo, mi sto a rompe i cojoni"
"eh non lo so, io pure. namo a casa?"
"ah rinunciamo così?"
"eh"
"vabbè"
"vabbè"
"allora ciao"
"ciao cì"
:
conversazione tipo dei vicini dei pub. ecco perchè ci piace bere all'aria aperta.
"boh, dimmi tu!"
"ma l'ho chiesto prima io"
"ma io non so che dirti"
"che cazzo!"
"famosene n'altra"
"mhmh, mai dire no"
alza il braccio, chiama il cameriere, ed intorno la gente intanto inizia ad alzarsi per andare altrove, che poi dove andranno...
"chissa dove vanno questi..."
"chiedijelo"
"non mi va"
"allora non farlo"
"ma dovremmo pur fare qualcosa"
"cosa?"
"intanto beviamoci questa"
"infatti"
"sono 12 euro"
"azz"
"ho capito ti bevi la biretta da 6 euro, cazzi tuoi"
"mi dispiace ragazzi, non li scelgo io i prezzi"
"chiaro, scusalo... il resto è mancia"
"ah grazie mille..."
"gli hai lasciato 3 euro di mancia?"
"mbhè?"
"porco cazzo!"
"ma che ti frega non sono mica tuoi.."
"ho capito, ma se poi facciamo qualcosa non abbiamo più soldi"
"cosa?"
"cosa cosa?"
"cosa facciamo"
"sei tu quello al corrente"
"e tu sei quello rompicojoni"
drin drin
"oh, ah bella, si, ahahah, sisi sta qui, dice che so rompicojoni... naaa oggi je rode. voi che state a fa?..che palle oh ma uscite venite qua... bo mo faremo qualcosa... oh do je dico che annamo? no, lì non me va, poi ce sta quella.. no no non c'ho na lira...oh,,, oh,, mi senti?? eiiii, pronto???bha è cascata la linea"
"dici?"
"perchè?"
"magari s'era rotta i cojoni pure lei..."
"aiè co sta storia.."
passano ragazze
"oh, la vedi quella?"
"eh.."
"fregna"
"non mi piace"
"tu me sa che stai a diventà...."
"che?"
"eh dai che hai capito.."
"che?"
"mazzaoh non me capisci più al volo come na vorta.."
"sarà..., senti che famo, mi sto a rompe i cojoni"
"eh non lo so, io pure. namo a casa?"
"ah rinunciamo così?"
"eh"
"vabbè"
"vabbè"
"allora ciao"
"ciao cì"
:
conversazione tipo dei vicini dei pub. ecco perchè ci piace bere all'aria aperta.
passa to #9
" è notte alta e sono sveglio, sei sempre tu il mio chiodo fisso" . no, non siamo da Marzullo. ma bene o male, Marzullo c'entra sempre. c'entra anche il sogno in se, o la mancanza di sonno e il totale abbandono all'insonnia. perchè oltre ad aver un sacco di cazzi, in senso metaforico ovviamente, siamo pure insonni. ma non è quell'insonnia tormentata che ti fa rigirare nel letto fino a tarda notte, è quell'insonnia così passiva da quasi diventare cullante, ma mai così tanto da farti addormentar. della fase adolescienziale ci è sicuramente rimasto (oltre alla continuativa sindrome di peter pan) quel dolce dormiveglia in cui ci si immagina il proprio futuro. ed ecco là, dopo aver visto 2 film o 45 puntate di una serie, il momento in cui devi spegnere la luce ed abbandonarti alla stanchezza fisica. gli occhi sono stanchi, le gambe fanno male, il sonno sembra stia per sopraggiungere ed invece BOOM. eccola che scoppia quella maledetta mina sotto al cuscino. all'inizio si parte con cose piccole, tipo "domani facciamo questo e questo, ci alziamo presto andiamo in palestra poi bella doccia ecc ecc" ma poi ci stufiamo, anche perchè di cose da fare il giorno dopo ce ne avremo sempre 3 o 4, bene che va. e poi sempre più. ci sono nottate che passiamo con la nostra cara amica insomnia in cui, addirittura, proggettiamo la casa dei nostri sogni. con tanto di cucina americana e piscina nel salone, magari con il soffitto trasparente. una camera segreta in cui tenere tutte le cose di valore, quelle viziosissime, ma sopratutto una dispensa, sti cazzi del guardaroba, noi vogliamo la dispensa. e questo è il minimo. perchè se proprio vogliamo sputtanarci allora ci mettiamo in mezzo anche l'attore di quel film, o l'attrice, e vi giuro, ma voi già lo saprete là, che iniziare ad avere fantasie con quello o quella alle 4 di notte,non è assolutamente il rimedio contro l'insonnia. attenzione perchè non parliamo di fantasie sessuali. ricordiamo che siamo sognatori, ed anche se a volte, dopo questa fase di dormiveglia riusciamo ad addormentarci e ci risvegliamo tutti sudati, non era così che era partita la nostra fantasia.
e se neanche un paio di bicchierini vi fanno andare a dormire, neanche la valeriana o melatonina che sia, vi do un consiglio: MARzZZzzZZzZzZzZzZULLO.
e se neanche un paio di bicchierini vi fanno andare a dormire, neanche la valeriana o melatonina che sia, vi do un consiglio: MARzZZzzZZzZzZzZzZULLO.
lunedì 12 settembre 2011
pass to #8
siamo insonni, ci addormentiamo quando gli uccellini cantano e ci svegliamo quando i bimbi escono da scuola.
siamo scrupolosi, ovvero cerchiamo sempre l'imperfezione, la fregatura. ma lo siamo talmente tanto da non renderci conto mai dei nostri errori. forse perchè spesso, e bada che non ho detto sempre, ci piacciamo.
siamo fumatori ma oltre che per vizio abbiamo visto troppi film con Humphrey Bogart per smettere.
siamo anche dei discreti bevitori, là dove discreti nasconde un velatissimo eufemismo per non dire alcolisti. forse rientriamo nella cerchia generazionale che beve x non pensare al futuro, ma oltre a questo ci piacciono i barili e le storie di marinai, ed infondo, ma manco tanto, ci divertiamo quando siamo sbronzi.e poi che cazzo di generazione lasciata sull'orlo saremmo senza bere? cazzo , tutti e dico tutti i nostri idoli avevano un solo grande amico: alcool.
siamo di quelli che fanno colazione alle 4 di pomeriggio. si apre il frigo e si beve direttamente dal cartone del latte (ottimo per il dopo sbronza) e ci si rende conto della sua acidità solo dopo aver inghiottito e poi, spesso,lo riponiamo nel frigo, perchè nella sfiga, bhe, vogliamo un pò di compagnia.
siamo di quelli che amano i saloon, perchè, se ci fossero ancora, col cazzo che saremmo noi i disadattati.
siamo, spesso, apolitici ma ci divertiamo da morire a far credere alla gente di essere interessati.
siamo dei gran paraculi, facciamo credere a tutti di sapere di cosa si sta parlando e di aver anche una cultura personale dietro quel discorso x , ad esempio "certo, lo diceva anche il saggista americano Paul Carrie nel 18° secolo che saremmo andati a finire così, il libro suo mi pare si chiami -COME TUTTI NOI- ma non ne sarei tanto sicura...". ovviamente Paul Carrie non esiste. ma vi stupireste di quanta gente torna da te e dice "fico quel libro, l'ho letto" e lì, proprio lì è il bello.
siamo aggressivi ma non da rissa, più da scontro verbale, ci sono dei limiti alle conversazione a cui assistiamo, ma non seguono uno schema delineato, va più a stati d'animo e se capita quel giorno è un pessimo giorno x conversare ed oltrepassare i limiti, non so se mi spiego.
ci saremo arrabiamo 4 o 5 volte in tutta la vita, ma arrabiati sul serio. ma la cosa positiva è che solo sconosciuti ci hanno visto così, perchè al 90% è sempre con sconosciuti che ci arrabbiamo , alle poste, con le cassiere del supermercato, con i vigili, con il segretario all'università ecc ecc.
siamo la razza della peggior spec(I?)e. siamo talmente tanto la generazione del "medio evo" che ad oggi siamo così convinti di voler cambiare tempo che i più svegli di noi stanno fantasticando materialmente sul costruire la macchina del tempo.
siamo quelli che hanno visto talmente tante volte Ritorno al futuro che da "grandi" vogliamo una DeLorean.
siamo inquieti, così inquieti da non riuscire a stare fermi, ogni angolo è meglio di quello precedente, anche se a volta andare avanti non va tanto bene e tornare indietro ci riesce tanto bene.
siamo così retrò da pensare che il tempo del sesso droga e rock'n'roll è ancora dietro l'angolo e noi ce lo viviamo a modo nostro.
siamo amati, ed anche se questo ci spaventa (perchè essere amati vuol dire evoluzione, vuol dire mostrare sempre il lato "chiaro" della nostra vita) , ce la caviamo e, anche se con qualche piccolo scossone e delle crepe sul muro, riusciamo a farci volere bene.
insomma, non siamo male, ma non siamo neanche dei bravi ragazzi.
ma una cosa è certa, ci stiamo ancora divertendo e come diceva la berti (porella) finchè la barca và...
siamo scrupolosi, ovvero cerchiamo sempre l'imperfezione, la fregatura. ma lo siamo talmente tanto da non renderci conto mai dei nostri errori. forse perchè spesso, e bada che non ho detto sempre, ci piacciamo.
siamo fumatori ma oltre che per vizio abbiamo visto troppi film con Humphrey Bogart per smettere.
siamo anche dei discreti bevitori, là dove discreti nasconde un velatissimo eufemismo per non dire alcolisti. forse rientriamo nella cerchia generazionale che beve x non pensare al futuro, ma oltre a questo ci piacciono i barili e le storie di marinai, ed infondo, ma manco tanto, ci divertiamo quando siamo sbronzi.e poi che cazzo di generazione lasciata sull'orlo saremmo senza bere? cazzo , tutti e dico tutti i nostri idoli avevano un solo grande amico: alcool.
siamo di quelli che fanno colazione alle 4 di pomeriggio. si apre il frigo e si beve direttamente dal cartone del latte (ottimo per il dopo sbronza) e ci si rende conto della sua acidità solo dopo aver inghiottito e poi, spesso,lo riponiamo nel frigo, perchè nella sfiga, bhe, vogliamo un pò di compagnia.
siamo di quelli che amano i saloon, perchè, se ci fossero ancora, col cazzo che saremmo noi i disadattati.
siamo, spesso, apolitici ma ci divertiamo da morire a far credere alla gente di essere interessati.
siamo dei gran paraculi, facciamo credere a tutti di sapere di cosa si sta parlando e di aver anche una cultura personale dietro quel discorso x , ad esempio "certo, lo diceva anche il saggista americano Paul Carrie nel 18° secolo che saremmo andati a finire così, il libro suo mi pare si chiami -COME TUTTI NOI- ma non ne sarei tanto sicura...". ovviamente Paul Carrie non esiste. ma vi stupireste di quanta gente torna da te e dice "fico quel libro, l'ho letto" e lì, proprio lì è il bello.
siamo aggressivi ma non da rissa, più da scontro verbale, ci sono dei limiti alle conversazione a cui assistiamo, ma non seguono uno schema delineato, va più a stati d'animo e se capita quel giorno è un pessimo giorno x conversare ed oltrepassare i limiti, non so se mi spiego.
ci saremo arrabiamo 4 o 5 volte in tutta la vita, ma arrabiati sul serio. ma la cosa positiva è che solo sconosciuti ci hanno visto così, perchè al 90% è sempre con sconosciuti che ci arrabbiamo , alle poste, con le cassiere del supermercato, con i vigili, con il segretario all'università ecc ecc.
siamo la razza della peggior spec(I?)e. siamo talmente tanto la generazione del "medio evo" che ad oggi siamo così convinti di voler cambiare tempo che i più svegli di noi stanno fantasticando materialmente sul costruire la macchina del tempo.
siamo quelli che hanno visto talmente tante volte Ritorno al futuro che da "grandi" vogliamo una DeLorean.
siamo inquieti, così inquieti da non riuscire a stare fermi, ogni angolo è meglio di quello precedente, anche se a volta andare avanti non va tanto bene e tornare indietro ci riesce tanto bene.
siamo così retrò da pensare che il tempo del sesso droga e rock'n'roll è ancora dietro l'angolo e noi ce lo viviamo a modo nostro.
siamo amati, ed anche se questo ci spaventa (perchè essere amati vuol dire evoluzione, vuol dire mostrare sempre il lato "chiaro" della nostra vita) , ce la caviamo e, anche se con qualche piccolo scossone e delle crepe sul muro, riusciamo a farci volere bene.
insomma, non siamo male, ma non siamo neanche dei bravi ragazzi.
ma una cosa è certa, ci stiamo ancora divertendo e come diceva la berti (porella) finchè la barca và...
pass to #7
erano già gli anni 90 quando abbiamo iniziato a considerarci dei romantici. già! "romantici?" ma che cazzo,,,, ebbeni si. ed è proprio grazie a questa consapevolezza che abbiamo iniziato a diventare selettivi. prima non lo eravamo, fino alle elementari eravamo dei compagnoni, sempre ricoperti di terra e fango a fare lo sgambetto alla maestra. poi ad un certo punto senza una certa ragione, clic. proprio quel clic di cui parlano quei poveracci degli psicologi che scatta ad un certo punto a cui spesso susseguono determinati comportamenti che in seguito poi verranno catalogati come "anomali" o "disturbi della socializzazione" o "non partecipe alle attività del gruppo". ma che ci possiamo fare se siamo cresciuti in un mondo talmente poco romantico da far diventare NOI dei sociopatici cinici? non so se il termine romantico vada proprio bene x noi, forse ci va un pò stretto; perchè oltre al fatto di essere, come direbbe quel deficente di Vasco Rossi degli "inguaribili romantici", come se non bastasse il fatto che ci fotte è essere anche dei puerili sognatori. quindi all'immaginaria domanda, della nostra immaginaria intervista , " cosa vorresti fare adesso? dove vorresti essere?" noi, oltre a non pensarci neanche un attimo, cambiamo stato, persona e periodo storico. ci estraniamo, sognando, da tutto quello che è in realtà intorno a noi. quindi col cazzo che risponderemmo "alle Maldive" oppure " A capo del mondo " o meglio " vorrei essere ovunque ed essere un ricco cittadino del mondo". no! ed attenzione perchè noi non sogniamo perchè la nostra vita ci fa schifo, ma perchè infondo siamo così tanto ottimisti da pensare che da qualche parte il mondo sia migliore di questo che ci ha reso così freddi e duri. o forse sono tutte cazzate, forse siamo nati freddi e duri e per imbastircela abbiamo inventato questa cazzata del romanticismo. ma non ci conterei troppo. scagli la prima pietra chi pensa che abbiamo sotto mano tutto quello che potremmo, ipoteticamente, nel pianeta Z456, avere. vediamo quanto si aspetta prima di vederla sta pietra.
ebbene noi a quella domanda , senza neanche l'ombra del dubbio risponderemmo così : salotto di altri tempi vinile che gracchia e continua a girare, magari un grammofono che suona billie holiday con una sottana di seta e i piedi nudi su una moquette piena di acari. quella spensierata sensazione di poter fare come cazzo ti pare e ballare, ballare, ballare....
cazzo che bella intervista sarebbe!
ebbene noi a quella domanda , senza neanche l'ombra del dubbio risponderemmo così : salotto di altri tempi vinile che gracchia e continua a girare, magari un grammofono che suona billie holiday con una sottana di seta e i piedi nudi su una moquette piena di acari. quella spensierata sensazione di poter fare come cazzo ti pare e ballare, ballare, ballare....
cazzo che bella intervista sarebbe!
venerdì 9 settembre 2011
domenica 4 settembre 2011
pass to #6
ma si , torniamo al liceo. il caro e vecchio liceo. lì dove si conoscono le persone che ci accompagneranno nella nostra vita, vero. lì dove i nostri sogni iniziano a prendere forma, vero. li dovè ad un certo punto scatta qualcosa nella tua testa che ti fa diventare quello che in parte sei oggi, vero. ma allora dove sta la differenza fra ieri e oggi? potrei dire che a qualche povero sfigato è toccato l'amore a quell'età, e che anche se ora non se lo rimangiano vi assicuro che prima o poi lo faranno. ma no, non è neanche l'amore che ci ha cambiato, che ci ha scosso. posso dire che i bei voti a scuola ci hanno dato la formazione x l'università, ma è una cazzata e lo sapete pure voi. perchè senza mettermici in prima persona le mie vere grandi soddisfazioni scolastiche le ho portate a casa dopo la maturità. embè? e allora che cazzo è cambiato? anche se qui non vogliamo dare risposte, possiamo costruire un'ipotesi. allora, ci siamo divertiti al liceo, abbiamo bevuto per la prima volta, abbiamo usato droghe per la prima volta, abbiamo mandato a cagare un adulto per la prima volta ( per i più tardivi di noi ), siamo partiti con i nostri amici per la prima volta , e per la prima volta abbiamo "toccato con mano" l'organo sessuale opposto al nostro. o per la prima volta abbiamo toccato un organo sessuale che non fosse nostro. ma fin qui non fila, è troppo poco, è troppo facile. grazie al cazzo. ma eccola qua che arriva la soluzione e forse vi deluderà. noi cisiamo improvvisamente e senza alcun calcolo stufati ,durante il nostro liceo, della prima volta. abbiamo iniziato a cercare altrove la seconda. tha thannn. ebbene sì, vi sembrerà una cazzata. ma pensate: quand'è che ci siamo iniziati a costruire le nostre abitutini e col tempo abbiamo imparato ad affinarle? al liceo, o pochissimo più in là. bevevamo peroni al baretto sotto scuola? bhe si , a volte lo facciamo ancora, ma poi improvvisamente tho un mojito sulla nostra tavola, dall'altra parte della città , che magari al liceo non sapevamo neanche che esistesse, e pensiamo cazzo, siamo cresciuti. le donne? gli uomini? per quanto riguarda la prima volta chiunque mi dica che è stata una figata è un'idiota. ci è piaciuto? certo! abbiamo incosciamente pensato che potevamo fare di meglio? ovvio. e di fatto, anni e anni dopo ridiamo di quella prima volta, e chi non lo fa è perchè o sta ancora con quella-o o perchè , poraccia-o ancora non ha trovato di meglio. ovviamente c'è ancora un'opzione. se non vi è piaciuta la cosa della seconda volta, pensate semplicemente al fatto che, forse, avevamo anche un pò paura di restare liceali. giusto un pò. ma qui mi dispiace si esce dall'ironico, quindi è un pò noioso da affrontare. e non mi va. su fuck you love se si parlerà di cose noiose è solo perchè ci stiamo incredibilmente annoiando, e speriamo non succeda mai.
passa to #5
il mio amico tommaso dice che questo blog lo legge solo lui. il che è vero. ma questo ha poca importanza perchè in fin dei conti non lo rileggo neanche io. comunque grazie tommaso.
parlavamo di disadattati, e vorrei chiarire che noi non siamo diventati disadattati quando abbiamo iniziato a drogarci, forse non lo siamo stati neanche quando abbiamo smesso e la nostra endorfina si è prosciugata. è iniziato anni e anni fa. 1° giorno di prima media, già ci sentivamo grandi e con la mente sviluppata perchè i nostri genitori ci avevamo mandati dai fricchettoni alle elementarti. avevamo già visto durante il cineforum , al posto delle lezioni di grammatica (come è evidente) film come Roma città aperta, Benhur, o attenzio attenzio Accattone. quindi se proprio non vogliamo dare dei disadattati a dei ciuccelletti di 8 anni. diamogli questo attributo agli 11. arriaviamo a scuola con quella grandissima speranza nel cuore. la speranza che noi attribuiamo più a settembre che a gennaio (la storia dei buoni propositi bla bla bla). ci facciamo carini perchè nella nuova classe non conosciamo nessuno. nessuno. però diamo per scontato che tutti abbiano visto quei film e che tutti hannorecitato e che sopratutto tutti non sanno usare il condizionale ed il congiuntivo. Shakespeare? ahah, poveri illusi. primo errore, le illusioni. già da tempo nostre compagne di avventura. cmq, saloppette, codini lallipop e quelle scarpe che andavano tanto in pieni anni 90 di cui non ricordiamo il nome. avevamo i baffi ed il monociglio, ma ahimè, ci credevamo dei fighi. che poi fighi ancora non si diceva, si diceva "sorchi". ma per fortuna è stata solo una fase. ultimo banco, anche lì. niente matita, niente quaderno, solo la borsa con le chiavi di casa che mamma ci aveva dato per la prima volta. secondo errore. e voi penserete, bhe dai, anche a me è andata così. bene, eravate disadattati anche voi dico, quindi giusti per leggere ciò. a fianco a noi si siede, per nostra fortuna, un'altro disadattato, che come noi non si guardava tanto intorno e sopratutto come noi aveva visto sfumare quella speranza di settembre mentre camminava per i corridoi. la notte prima ci tremavano le gambe. che poi perchè non si sa. il senso di inquietudine? bha non so. la persona al nostr banco ancora non lo sapeva ma sarebbe diventata una di noi. si esatto, una di quelle che non sanno ancora cosa fare della propria vita a 25 anni, ma che infondo non si sentono neanche tanto idiote come quelle che veramente non lo sanno. ed ecco che arriva il terzo errore. la professoressa , che improvvisamente non era più maestra, entra e dice : " qua si studia, qua si lavora, siete grandi e dovete crescere, siete grandi e dovete capire che nella vita gli esami non finiscono mai, e che i sacrifici vi porteranno avanti nella vita ....... " e così dicendo. ah, vero, volete sapere qual'è stato il terzo e gravissimo errore? noi abbiamo pensato alla bonacciosissima età di 11 anni "che vada a quel paese questa scema".
parlavamo di disadattati, e vorrei chiarire che noi non siamo diventati disadattati quando abbiamo iniziato a drogarci, forse non lo siamo stati neanche quando abbiamo smesso e la nostra endorfina si è prosciugata. è iniziato anni e anni fa. 1° giorno di prima media, già ci sentivamo grandi e con la mente sviluppata perchè i nostri genitori ci avevamo mandati dai fricchettoni alle elementarti. avevamo già visto durante il cineforum , al posto delle lezioni di grammatica (come è evidente) film come Roma città aperta, Benhur, o attenzio attenzio Accattone. quindi se proprio non vogliamo dare dei disadattati a dei ciuccelletti di 8 anni. diamogli questo attributo agli 11. arriaviamo a scuola con quella grandissima speranza nel cuore. la speranza che noi attribuiamo più a settembre che a gennaio (la storia dei buoni propositi bla bla bla). ci facciamo carini perchè nella nuova classe non conosciamo nessuno. nessuno. però diamo per scontato che tutti abbiano visto quei film e che tutti hannorecitato e che sopratutto tutti non sanno usare il condizionale ed il congiuntivo. Shakespeare? ahah, poveri illusi. primo errore, le illusioni. già da tempo nostre compagne di avventura. cmq, saloppette, codini lallipop e quelle scarpe che andavano tanto in pieni anni 90 di cui non ricordiamo il nome. avevamo i baffi ed il monociglio, ma ahimè, ci credevamo dei fighi. che poi fighi ancora non si diceva, si diceva "sorchi". ma per fortuna è stata solo una fase. ultimo banco, anche lì. niente matita, niente quaderno, solo la borsa con le chiavi di casa che mamma ci aveva dato per la prima volta. secondo errore. e voi penserete, bhe dai, anche a me è andata così. bene, eravate disadattati anche voi dico, quindi giusti per leggere ciò. a fianco a noi si siede, per nostra fortuna, un'altro disadattato, che come noi non si guardava tanto intorno e sopratutto come noi aveva visto sfumare quella speranza di settembre mentre camminava per i corridoi. la notte prima ci tremavano le gambe. che poi perchè non si sa. il senso di inquietudine? bha non so. la persona al nostr banco ancora non lo sapeva ma sarebbe diventata una di noi. si esatto, una di quelle che non sanno ancora cosa fare della propria vita a 25 anni, ma che infondo non si sentono neanche tanto idiote come quelle che veramente non lo sanno. ed ecco che arriva il terzo errore. la professoressa , che improvvisamente non era più maestra, entra e dice : " qua si studia, qua si lavora, siete grandi e dovete crescere, siete grandi e dovete capire che nella vita gli esami non finiscono mai, e che i sacrifici vi porteranno avanti nella vita ....... " e così dicendo. ah, vero, volete sapere qual'è stato il terzo e gravissimo errore? noi abbiamo pensato alla bonacciosissima età di 11 anni "che vada a quel paese questa scema".
sabato 3 settembre 2011
passa to #4
all'età di 16 anni eravamo, se si può dire, dei disadattati. avevamo forse capito che nella nostra vita c'era qualcosa che non andava, ma in fondo nessuno ne parlava. dicevamo che oggi era una giornataccia e quando ci chiedevano il perchè rispondevamo con aneddoti irrilevanti tipo "quel vigile di merda " o "la prof mi ha messo dietro la lavagna". in realtà non era quello il problema. e forse ancora oggi non si sa qual'è il problema. ripenso al fatto della droga e per quanto può essere incosciente da dire, ci siamo divertiti quel che bastava e poi abbiamo smesso. ma smesso sul serio. adesso siamo quelli che quando gli altri si fanno le canne storciamo la bocca pensando "done!". quando qualcuno a capodanno propone un paio di grammi di coca a testa noi ridiamo e gli diamo dei deficenti. le pasticche? cretini . gli allucinogeni? ma chi te lo fa fa! eppure al contempo mi sento molto vicino a Stefano Tallarico quando dice "del periodo in cui mi drogavo non ricordo nulla se non un paio di scopate e di serate, ma in qualche modo, dentro me, so per certo che quel periodo mi ha aiutato a crescere. ed oggi forse avrei un bellissimo lavoro stipendiato da impegato, ma sicuramente non avrei un demone che convive con me. e sento di dire che sia un fatto positivo". perchè? per me quei due ricordi sono deliziosamente stampati nel mio petto. e cazzo, credetemi che oggi, a 25 anni non lo rifarei. ma nel nostro momento di fottuta pazzia era quasi invevitabile. non è stata colpa di nessuno, nessuno ci ha portato sulla cattiva strada, eravamo noi quelli stupidi idioti che credevano che bere una bottiglia si southen confort ci avrebbe dato la voce di Janis, o che fare baldorie fino a tarda notte ci avrebbe fatto suonare come Ray, o che, peggio ancora, quasi al limite dell'utopia, fumare oppio ci avrebe fatto scrivere come il vecchio e caro Rimbaud.
dei cretini? indubbiamente! degli incoscienti ? indubbiamente. ma cos'altro devo dire x giutificarci? niente, chi cazzo si vuole giustificare...
dei cretini? indubbiamente! degli incoscienti ? indubbiamente. ma cos'altro devo dire x giutificarci? niente, chi cazzo si vuole giustificare...
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