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martedì 10 gennaio 2012

alla larga


Ci siamo dimenticati anni fa di essere cortesi, di pensare prima di parlare e fare attenzione alle parole altrui. Ci siamo visti troppe volte dall’esterno ormai per capire come siamo internamente. Il nostro fegato però lo conosciamo bene, ormai pulsa irrefrenabile come il nostro cuore, forse di più. Ci ricordiamo incessantemente quello che abbiamo vissuto e quale intensità ci abbiamo messo, ma di tanto in tanto la nostra sensibilità vacilla e senza far finta di niente la accantoniamo perché sappiamo che in determinati momenti essere sensibili non conta niente. Ci siamo disperati nella vita per fare di tutto per essere spontanei, per non pensarci mai due volte per dire sempre quello che cazzo ti passa per la testa, e poi un giorno uno stronzo ci ha detto “che cazzo fai?”, e nonostante tutto gli abbiamo riso in faccia e abbiamo continuato ad andare avanti. Ci siamo fermati per strada quando la gente ci fissava perché non capivamo che cosa avevano da guardare, non siamo mai stati sopra la media in qualcosa, mai particolarmente truccati, mai particolarmente belli, mai particolarmente affascinanti.  Ci siamo innamorati in circa tre minuti e disinnamorati in 2000 ore perché ci hanno sempre insegnato quei catecumeni  dell’800 che per essere completi bisogna avere l’amore dalla nostra parte. Ci siamo sbronzati per dimenticare, per festeggiare o perché non avevamo niente da fare. Ci siamo drogati perché ci sentivamo vivi, perché lo faceva Kurt o Ian o anche l’ispettore Bloch. Ci siamo trasformati in enormi beoni pieni di ego ma senza autostima per poi dire, ce la siamo cercata. Un giorno poi, tutto d’un tratto, abbiamo tirato fuori un po’ di coscienza e letto Memorie dal sottosuolo per poi essere d’accordo con lo scrittore sul non averla la coscienza. Poi una sera siamo andati a dormire e abbiamo sognato valli piene di oro e giornate senza buio e lì abbiamo iniziato a farci dei sogni nella testa, delle idee delle ambizioni. E da lì la nostra vita non è che un continuo gongolare fra la gioia dell’ignoranza e la crudeltà dell’ambizione.quel che a oggi più ci affligge è anche la non velata consapevolezza di aver provato solo a gongolare veramente, di non aver dato spazio all'ambizione, perchè l'ambizione è imprenditoriale, perchè gli ambiziosi sono quelli che poi rivoluzionano tutto, e raramente in senso buono, quelli che diventto dei colletti bianchi e non hanno mai tagliato del pane, o si scordano di averlo fatto. ma perchè no? ci chiediamo ora, non abbiamo nulla da pardere. per citare un grande, che più grande non c'è , "d'ora in poi i miei pensieri siano tempesta o non siano niente". go johnny go.

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