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giovedì 3 maggio 2012

Whisky soldiers


Se non vi è mai capitato di svegliarvi una mattina con il portacenere pieno, i vestiti sparsi per la casa e una bottiglia di Whisky sul comodino allora evitate di leggere questo post. Si parla sempre di notti brave su questo blog, che palle direte voi, ed invece no. La nostra propaganda verso la vita da reietti non può finire, perché più cresciamo e più siamo consapevoli del fatto che solo i reietti sono quelli che si divertono, quelli che possono permettersi il lusso di non esser presi sul serio, quelli che fanno ridere, quelli che un futuro avranno i nipoti che scappando di casa avranno sempre un posto letto in casa nostra, quelli che, insomma, la mandano a bere. Siamo quelli che non vengono invitati alle feste, o quelli che se pure ci vanno si portano l’alcool, e non per ospitalità ma perché si ha sempre quella paura che non basti mai per tutti. Infatti nelle nostre feste raramente avanzano bottiglie. Siamo quelli che hanno sempre qualche scolo di bottiglia in macchina perché se un giorno ci prende il matto di andare a ballare dobbiamo bere, altrimenti non si balla e se si beve tanto vale portarselo e sapere fin da subito cosa si sta inghiottendo , cosa che di raro avviene (non è una frase a sfondo sessuale brutti maiali). Siamo quelli giudicati “interessanti” solo dagli psicologi , “un disastro” dal nostro medico o il personal trailer (ma qui entriamo in un ambito talmente tanto imbarazzante che eviterei persino io ad inoltrarmici), “eri mejo quand’eri giovane” dai nonni, “sfigati” dagli stessi sfigati, “stronzi” dai ragazzi per bene, “la rovina della società” dai politici ma, e mettete una grossa linea sottolineatrice sotto questo ma, “amici” dai gestori dei bar.  Passiamo il tempo luminoso (quello giornaliero per intenderci) ad esser persone più o meno umane: leggiamo, studiamo, scriviamo a volte, se proprio è un gran giorno, scopiamo, portiamo a spasso il cane, chiacchieriamo di gerani con le vecchine del quartiere, facciamo anche cose utili alla vita degli altri, come ad esempio fare la raccolta differenziata o mangiare pochi carboidrati, siamo quelli insomma del “chi l’avrebbe mai detto”, perché poi la notte è nostra (che frase fascista detta così). Se solo qualche vampiro ci avesse morso o se solo fossimo nati predatori di qualsiasi foggia  avremmo sicuramente passato la notte a cacciare, a procurarci spuntini ma no, figurati, manco quello. Ci sediamo ai bar al tramonto e a volte aspettiamo l’alba battibeccando sul futuro, sull’inerzia in generale, sul nostro ego che  continua misteriosamente a dilagarsi senza ragione apparente. Il motivo per cui la gente non ci capisce è perché si crede comunemente che noi siamo inutili. Mi piacerebbe ora ocme ora, una volta per tutta fare quest’affermazione che spero rimarrà negli annali: non siamo mai soli. Abbimo la fortuna di aver trovato qualche altro povero stronzo che come noi ama bere, e sono diventti grandi amici, ci vogliamo bene e solo loro ci capiscono quando facciamo delle cazzate, perché anche a fare cazzate non si è mai soli? Vi è mai capitato di prendere una sbronza colossale della serie “mai più nella mia vita” e poi qualche amico tuo dice “guarda che se bevi un goccetto poi stai meglio?” e voi creduloni l’avete fatto e non sapendo smettere poi vi siete riubracati? Bene, siete whisky soldiers. Vi è mai capitato di trovare affascinantissimo un uomo o una donna che non corrisponde ma trovare il coraggio di farti avanti solo ed esclusivamente dopo ettolitri di spacca fegato? Bene, siete whisky soldiers. Vi è mai capitato di farvi venire i crampi allo stomaco risentendo la vostr compagna o compagno di bevute il giorno dopo di una sbronza, ovviamente ricordando e facendovi ricordare le altissime e purissime pedigree figure di merda fatte la sera prima? Bene siete whisky soldiers. Vi è mai capitato di guardare ul fondo di una bottiglia che rotola nella stanza e di chiedervi “e questa quando l’ho bevuta?” ancora una volta, soldiers. Ed infine, la cosa più importante: vi è mai capitato di inventarsi tutte cazzate conversando con sconosciuti e poi dover ritrattare il giorno dopo , tipo “si sono un’astrofisica, mi sono laureata con 110 e lode e bacio della commissione?” “si io ero magra ma poi mi hanno asportato la tiroide ed è successo questo” o “si mi piaci però saresti più carino se ti chiamassi romualdo, posso chiamarti romualdo? E dai” o peggio ancora “ sei carino, sono ubriaca, mi offri un caffè, anzi no a casa ho una moka me lo fai lì il caffè?” , “ sei adorabile quando di ci il mio nome, di ancora Jessica Jessica Jessica” , “ma ti pare che sei lesbica? Ma come fai?” . ???. a capo del commando dei soldati.
 quindi per concludere quest’altra inconcludente giustificazione dei nostri stravizi, vorrei solo tornare a dire che siamo giovani ed anche noi combattiamo la nostra guerra. Un giorno rideremo di tutto questo dicendo “ma quanto ci siamo divertiti?”. Buonanotte soldati, godetevela tutta.

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